Sabato sera, alle 18, la marcia silenziosa per le vie del paese. Oggi l’analisi dei fatti. E il tentativo di comprendere cosa stia accadendo a Cessaniti, comune del Vibonese. Le intimidazioni ai danni del parroco della frazione Pannaconi, don Felice Palamara, continuano a far discutere.

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Sono arrivate al culmine di settimane di tensioni e minacce che hanno colpito anche un altro sacerdote, don Francesco Pontoriero, e lo stesso vescovo della Diocesi, monsignor Attilio Nostro. Un quadro a tinte fosche, e rispetto al quale la comunità tenta di reagire. Se n’è discusso oggi a Dentro la Notizia (QUI PER RIVEDERE LA PUNTATA), il format di LaC News24 condotto da Pier Paolo Cambareri. Inviata sul posto Cristina Iannuzzi e, in collegamento, il giornalista e scrittore Pantaleone Sergi.

Dal territorio, nonostante il clima di smarrimento e attesa per lo sviluppo delle indagini su cui lavorano i militari dell’Arma, un coro unanime di solidarietà e vicinanza a don Felice, che resta un punto di riferimento per il territorio. Ma anche tanta voglia di reagire in maniera compatta ed eclatante, proprio attraverso la marcia silenziosa che vedrà la partecipazione di tutta la cittadinanza. Nel corso della puntata, le voci dei cittadini. E le similitudini con un altro caso che fece discutere. E cioè l’incendio dell’auto del parroco di Varapodio, don Giovanni Rigoli, anche lui finito nel mirino di ignoti e protetto in maniera imponente dai suoi concittadini. La stessa reazione alla quale si prepara la comunità vibonese.

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L’analisi del giornalista Sergi, che ha raccontato altre esperienze del genere in Calabria, ha toccato due punti fondamentali: la percezione di una comunità che non vuole arrendersi alla paura e l’impegno militante della Chiesa calabrese, decisa sui temi della lotta alla criminalità, del lavoro, dei diritti a dire la propria dopo fasi in cui è apparsa troppo rinchiusa in se stessa. Una chiesa che vuole rinnovarsi riscoprendo il suo ruolo di guida delle comunità marcando le distanze, in maniera netta, con ogni forma di violenza.

Da Cessaniti, intanto, i promotori della fiaccolata rimarcano l’impegno di «una comunità che si schiera dalla parte delle vittime che hanno subito minacce e violenze in questo ultimo periodo e scende in piazza». La fiaccolata silenziosa programmata per il prossimo 2 marzo alle 18 è pensata, spiegano gli organizzatori, come «un cammino che non sarà accompagnato da bandiere ma dalla luce delle fiaccole e dal silenzio che intende urlare una richiesta precisa: basta violenza, basta minacce». La manifestazione è stata organizzata dalle associazioni del territorio assieme al commissario prefettizio Sergio Raimondo, al sub commissario Romanò e coinvolgerà tutta la comunità di Cessaniti e frazioni per stringersi attorno a chi ha subìto violenze.