Ventenne ed incensurato. Sarebbe questo il profilo del giovane fermato nell’ambito delle indagini sulla lunga sequenza di intimidazioni che nelle ultime due settimane ha preso di mira diversi imprenditori ed esercizi commerciali di Lamezia. Il ragazzo avrebbe confessato. Lo riporta il Quotidiano del Sud in un articolo a firma del giornalista Pasqualino Rettura, anche lui vittima, tra l’altro, nello scorso mese di un’intimidazione.

 

Il giovane, fermato dalla Polizia nella notte tra mercoledì e giovedì, avrebbe, non solo fatto delle ammissioni, ma anche fatto ritrovare la pistola da cui sarebbero partiti i colpi che hanno raggiunto la Posta Privata di Lamezia. L’arma sarebbe stata nascosta in un parco cittadino.

Un vero e proprio accanimento quello sul servizio di piazza Mazzini, visto che in pochi giorni ben quattro sono stati gli avvertimenti e le intimidazioni. In una di queste il proprietario ha anche perso l’auto, andata in fiamme.

 

Nelle prossime ore il giudice dovrebbe decidere in merito al fermo del ventenne che pare abiti in un quartiere a nord dell’ex comune di Nicastro, in uno stabile di palazzine popolari. Intanto, le indagini proseguono per stabilire gli eventuali legami con cosche di ‘ndrangheta.

 

Tiziana Bagnato