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"Alla luce di una serie continua di atti intimidatori perpetrati, negli ultimi giorni, ai danni di numerosi esercizi commerciali nella città di Lamezia Terme, sorge la necessità ineludibile di una concreta presa di posizione da parte del Viminale - si legge nella nota di Galati - Le troppe e ripetute intimidazioni e vessazioni che di fatto hanno subito e continuano a subire gli imprenditori lametini a chiaro scopo estorsivo, frenano lo sviluppo economico e sociale della terza città della Calabria. Non è possibile assistere inerti ai continui soprusi alle attività commerciali da parte di gruppi affiliati alla criminalità organizzata. A tale scopo si esige un’azione forte e una decisa presa di posizione da parte delle Istituzioni nazionali per garantire il ripristino della legalità e favorire il decollo di un’area a forte vocazione imprenditoriale. Proprio in questo particolare momento di crisi economica che attraversa tutto il Mezzogiorno d’Italia, sarebbe intollerabile non favorire coloro i quali quotidianamente alimentano l’economia, generando produttività e occupazione. Lo Stato deve far sentire la sua presenza sul territorio lametino attraverso una dura lotta contro ogni forma di illegalità, schierandosi al fianco della stragrande maggioranza dei cittadini onesti con azioni concrete e non aleatorie".
"L’auspicio personale rivolto al Ministro interrogato - continua Galati - è, nella fattispecie, che vengano prese tutte le possibili contromisure per evitare l’avanzare degli ormai dilaganti atti intimidatori nei confronti degli imprenditori lametini, che con il loro quotidiano lavoro puntano allo sviluppo della città, e tutelare il gravoso compito a cui è chiamata l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Paolo Mascaro".