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Consiglio comunale straordinario ieri sera a Gioiosa Jonica, dopo le numerose intimidazioni subite dalla cittadini, l’ultima in ordine di tempo avvenuta la vigilia di Capodanno, quando sono stati dati alle fiamme due camion della raccolta dei rifiuti.
Quello di ieri è stato un consiglio aperto agli interventi dei cittadini e dei sindaci del territorio che, insieme con i vertici della Regione, hanno partecipato all’assemblea.
Sul palco, accanto al sindaco Salvatore Fuda, presente anche il presidente Mario Oliverio. Per Vincenzo Linarello, presidente del gruppo cooperativo Goel, “è una ulteriore prova di quanto la ‘ndrangheta sia contraria al proprio territorio”.
Tra i partecipanti anche Nicola Irto, presidente del consiglio regionale della Calabria, e il suo vice Francesco D’Agostino, Sebi Romeo, capogruppo Pd, Arturo Bova, presidente dell’antimafia regionale. Presenti anche i consiglieri comunali di maggioranza e dell’opposizione di Gioiosa Jonica, le associazioni della Consulta e amministratori dell’Unione dei Comuni del Torbido.
Dal presidente della commissione antimafia della Regione Calabria, Arturo Bova, si alza il monito: “Dobbiamo smettere di fare passerelle, occorrono fatti concreti. È come dover combattere contro l’Isis, questo della ‘ndrangheta è un problema mondiale”.
Per Sebi Romeo quello che sta succedendo a Gioiosa è “una volontà di guerra, una strategia contro Fuda, perché evidentemente ha avuto il coraggio di portare avanti una scelta coraggiosa, quella di internalizzare il servizio dei rifiuti e, evidentemente, ha toccato interessi”.
Conclude il Presidente Oliverio: quanto è successo a Gioiosa Jonica “è un disegno criminoso organizzato, nella Locride sta riemergendo la forza criminale. Bisogna agire in modo compatto e lo Stato deve intensificare i controlli e individuare i colpevoli”.