Intimidazione ai danni del sindaco di Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, Romano Loielo. È quanto rende noto lo stesso primo cittadino del comune calabrese, tra i più poveri d'Italia, eletto solo da poco più di un mese, che ha riferito di avere trovato davanti alla porta del suo ufficio al piano terra della propria abitazione tre cartucce a pallettoni ed un lumino funerario riposti per terra sopra una striscia di cartone su cui era stata incisa con un oggetto appuntito la scritta 'Dimettiti da sindaco'.

«Una grave offesa all'intera comunità»

«Il vile gesto intimidatorio perpetrato da ignoti nei miei confronti - afferma Loielo - seppur non in grado di scalfire in minima misura la mia ferma determinazione a portare avanti il mandato conferitomi dagli elettori poco più di un mese fa nella massima legalità e nel precipuo intento di perseguire con ogni azione il pubblico benessere, deve essere interpretato come una grave offesa all'intera comunità che ho l'onore di rappresentare, una comunità che tenta disperatamente e con ogni mezzo di sopravvivere nonostante le opprimenti avversità geografiche, socio-culturali e, purtroppo, ambientali in grado di rendere ancora più difficile tale prospettiva».

Leggi anche

Il sindaco di Nardodipace, che ha detto di avere subito denunciato l'episodio, ha aggiunto che «non v'è ombra di dubbio che tale gesto non susciti in me alcuna forma di timore. In un primo momento avevo anche ritenuto di evitare clamori al fine di non dimostrare alcuna forma di debolezza agli occhi degli autori. Tuttavia, un riflessivo confronto col gruppo di maggioranza mi ha persuaso a rendere pubblica la vicenda ed a coinvolgere in una ferma presa di posizione tutte le autorità del territorio e, nei limiti del possibile, anche nazionali, per non lasciare spazio alla minima incertezza sul fatto che quanto accaduto possa in alcun modo riflettersi sulla mia attività politico-amministrativa, nonché su quella dell'apparato politico e tecnico dell'ente».

La richiesta al prefetto di Vibo

Loiero ha detto ancora di avere informato il prefetto di Vibo Valentia «manifestandogli la volontà di convocare a brevissimo giro un Consiglio comunale aperto». La seduta con la partecipazione di tutte le autorità del territorio sarà indetta, spiega Loielo, «per esprimere all'opinione pubblica ed alla Comunità che amministro il profondo sdegno nei riguardi degli autori dell'intollerabile gesto, nonché la ferrea intenzione di proseguire senza un filo di esitazione nell'espletamento del mio mandato, consapevole che la stragrande maggioranza della comunità di Nardodipace è composta da gente sana e lontana da taluni ambienti controindicati, da persone che, al contrario dei delinquenti che hanno osato offuscare la serenità del momento, si attendono da questa Amministrazione comunale la realizzazione delle linee programmatiche prospettate nel corso della recentissima campagna elettorale e sulla scorta delle quali hanno tributato il loro decisivo consenso».

Leggi anche

«Attendo comunicazioni in merito dalla Prefettura - sostiene ancora il sindaco di Nardodipace - ma sono certo che non mancherà il sostegno e la partecipazione anche di sua eccellenza il prefetto in una battaglia che ci accomuna nel fine ultimo di voler perseguire con ogni mezzo lecito l'esclusivo bene del nostro popolo. Ringrazio il comandante della stazione dei carabinieri di Nardodipace e tutti i militari della Stazione per il sostegno, la collaborazione e la professionalità che hanno dimostrato sinora, ai quali rinnovo la mia stima e la mia ferma ed incondizionata collaborazione».