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Mascaro: ‘A don Giacomo va profonda gratitudine per il suo operare con coraggio e determinazione’ - Con rammarico leggo di una città, la nostra, nuovamente protagonista della cronaca nera per mano di criminali. Ennesima intimidazione rivolta a chi opera incondizionatamente per il bene pubblico e per il futuro di tanti che vivono ai margini della società, nell’indeterminazione dell’oggi e nella vaghezza del domani.
L’atto intimidatorio rivolto a don Giacomo Panizza ha interessato proprio la terra, che genera frutto e vita. Un segnale forte e provocatorio da parte della criminalità ma anche motivo per tutti noi di stimolo ad andare avanti proprio partendo dalla peculiarità rigenerativa della madre terra, fonte di nutrimento del corpo e dell’anima.
A don Giacomo va, a nome di tutta l’amministrazione comunale di Lamezia Terme, profonda gratitudine per il suo operare con coraggio e determinazione, sicuro del sostegno di Dio Padre e fiducioso della redenzione dei fratelli.
Sul suo esempio, dobbiamo continuare il cammino di liberazione della nostra terra dal male e dai soprusi, trovando la forza di debellare la gramigna, pianta infestante che è difficile ma non impossibile estirpare. Dal deserto di questo incendio, cerchiamo insieme di far germogliare nuova vita, facendo capire senza esitazione alcuna che nessuno di noi teme la delinquenza né teme chi cerca di portare avanti la logica della sopraffazione.
Lamezia, incendiati i terreni della cooperativa di don Giacomo Panizza
Piccioni – Villella: "Chi ha bruciato quei terreni, ha voluto bruciare semi di speranza" - “Lascia sgomenti l'ennesimo atto intimidatorio nei confronti di una delle realtà della Comunità della Progetto Sud, la cooperativa sociale "Le Agricole", che ha colpito questa notte i terreni dell' Erbario bruciando alcuni appezzamenti e delle coltivazioni. Alla presidente della Cooperativa Annamaria Bavaro, a Don Giacomo Panizza, agli ospiti e a tutti gli operatori della Progetto Sud va la nostra vicinanza e il nostro sostegno.
Si colpisce una realtà all'avanguardia, che in questi anni ha dato la possibilità a donne con disabilità, di etnia rom e donne che uscivano da varie situazioni di difficoltà e di disagio di riscattarsi e di sentirsi parte attiva della comunità, coltivando la terra e vendendo i prodotti biologici. Chi ha colpito quei terreni, ha colpito tutta la nostra comunità. Ha voluto bruciare non solo dei terreni, ma dei semi di cambiamento e di speranza per questa nostra terra.
Con la passione, l'impegno e la determinazione, le donne della Cooperativa "Le Agricole" hanno dimostrato che sentirsi comunità è la risposta più efficace all'emarginazione sociale e ad ogni forma di illegalità. Ecco perché le forze criminali, quelle forze che vorrebbero che in questa terra tutto rimanesse sempre uguale, hanno visto e continuano a vedere nella cooperativa "Le Agricole" e nella missione svolta dalla Progetto Sud accanto ai più deboli, una quotidiana minaccia.
Come è avvenuto in passato, Don Giacomo e tutta la grande famiglia della Progetto Sud devono sentire accanto a loro la vicinanza di tutta la nostra comunità e una reazione corale contro un atto ignobile. Noi non ci lasceremo intimidire. Faremo di tutto perché le donne della cooperativa, Don Giacomo e la comunità da lui fondata proseguano il percorso avviato ormai da 40 anni fa sul nostro territorio, che ha fatto della Progetto Sud una realtà d'eccellenza in Calabria e nel Mezzogiorno e un segno di speranza e di cambiamento reale per la nostra terra”.
La solidarietà di Nazzareno Salerno - “Esprimo solidarietà e vicinanza a don Giacomo Panizza per l’ennesima intimidazione subita, auspicando che sull’incendio che ha coinvolto alcuni terreni di proprietà dell’Erbaio sia fatta, al più presto, piena luce. La nostra società deve condannare in maniera compatta e determinata questi gesti insensati posti in essere da forze soverchianti con lo scopo di impedire l’affermazione dei principi di democrazia e libertà ed il risveglio delle coscienze. Soprattutto, i cittadini e le Istituzioni devono collaborare per sconfiggere definitivamente chi utilizza la violenza per sopraffare ed imporre la paura. Sono convinto che don Giacomo Panizza andrà avanti sulla strada intrapresa confermando la sua voglia di affermare i veri valori e di agire costantemente per il bene della comunità”.