Raffaele Fazio, sessanta anni passati, il 65 per cento di invalidità civile riconosciuta,  la ndrangheta l’ha conosciuta a Torino dove lui aveva cercato di avviare un’attività di falegnameria e dove questa, invece, aveva allungato i suoi tentacoli. Dopo la denuncia ha perso tutto. Dallafamiglia, a tutto quello che aveva. Incatenatosi nella piazzetta in cui si svolgono molti degli eventi del Festival dei libri sulle Mafie Trame, ha denunciato il silenzio delle associazioni antimafia.Tutto quello che chiede è un aiuto per ricominciare a vivere e incontrare il nuovo procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri a cui, confida, ha molte cose da dire.