«Quel cantante non può esibirsi perché le sue canzoni inneggiano alla criminalità organizzata». Accade a Borgia, comune alle porte di Catanzaro nel quale il sindaco, Elisabeth Sacco, con una specifica ordinanza, ha disposto il divieto di svolgimento di un concerto del cantante neomelodico siciliano Daniele De Martino (pseudonimo di Agostino Galluzzo) perché, si legge nel provvedimento, «i testi delle canzoni del predetto cantante hanno contenuti espliciti contro i collaboratori di giustizia e sono inoltre espressione di solidarietà al sistema delle mafie».

Il concerto di Daniele De Martino a Borgia era previsto per il 30 settembre prossimo, in occasione del festeggiamenti per la Madonna del Santissimo Rosario. Nell'ordinanza il sindaco di Borgia specifica di aver appreso da organi di stampa che De Martino «è stato destinatario di misura di prevenzione dell’avviso orale emesso dal Questore di Palermo» per i contenuti delle sue canzoni, che riportano «gravi espressioni visive e verbali che implicano un’esaltazione delle gravi azioni antigiuridiche connesse alla criminalità organizzata», e per questo riferisce di aver richiesto ulteriori informazioni sul cantante alla Prefettura e alla Questura di Catanzaro.

La Questura di Catanzaro risponde a stretto giro di posta confermando al sindaco di Borgia - si riporta ancora nell'ordinanza della Sacco - «la circostanza che diverse esibizioni del predetto cantante sono state inibite per ragioni di ordine e sicurezza pubblica, in particolare nel settembre 2021 e nel mese di luglio 2022 rispettivamente dal Comune di Roma e dal Comune di Artena, nonché "il Questore di Palermo, con provvedimento datato 14 settembre 2022, ha intimato al citato Galluzzo il divieto di esibirsi il successivo 16 settembre presso il Teatro Vito Zappalà di quel centro"».

Da qui la decisione del sindaco di Borgia di vietare il concerto di De Martino «considerato che - conclude Sacco nell'ordinanza - i testi delle canzoni del predetto cantante hanno contenuti espliciti contro i collaboratori di giustizia e sono inoltre espressione di solidarietà al sistema delle mafie», e considerato che il sindaco, quale autorità di pubblica sicurezza, «ha il dovere istituzionale di evitare che gli eventi programmati abbiano conseguenze e ricadute negative sull'ordine pubblico e sulla sicurezza con manifestazioni che sono inoltre in grado di influenzare le coscienze di numerose persone».