«Lo stato di avanzamento del Por sembrerebbe essere del tutto adeguato», ma resta il “ma” rappresentato dai «ritardi», ritardi preoccupanti perché di mezzo c’è la realizzazione di opere che riguardano «infrastrutture cruciali» per la regione Calabria.

Qualche esempio, questa mattina, il procuratore della Corte dei Conti, Rossella Scerbo, nella relazione letta nel corso del giudizio di parificazione del Rendiconto 2018 della Regione Calabria, l’ha fatto, citando il sistema metropolitano Catanzaro Citta?-Germaneto, l’adeguamento della rete ferroviaria Catanzaro Lido-Catanzaro Sala, nonché della rete metropolitana Cosenza Rende e Universita? della Calabria.

 

Ad ogni modo, il punto sulla gestione dei fondi comunitari, con l'esame dell'attuazione del Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020 e della chiusura della programmazione 2007-2013, resta inficiato «da dati attualmente parziali e suscettibili di variazioni sia per gli indicatori finanziari che per quelli fisici», per cui un quadro più completo si potrà avere solo nel momento in cui «l’Autorita? di certificazione completerà le dovute verifiche».  

 

Un dato, però, rimane valido, ossia il fatto che «la Commissione europea ha avanzato seri dubbi in merito alla correttezza del sistema di gestione e controllo, tanto che nel febbraio 2019 ha bloccato per sei mesi i termini di pagamento della “domanda di pagamento intermedia” di dicembre 2018 relativa al Fesr fino all’adozione di adeguate misure correttive, volte, da un lato a migliorare per il futuro il funzionamento del sistema di gestione e controllo del programma, e dall’altro a confermare la bonta? della spesa certificata, ovvero di individuare e rettificare le spese irregolari eventualmente rilevate rispetto ai controlli effettuati in passato».