Il rientro in Calabria dei fuorisede in vista delle imminenti festività natalizie potrebbe contribuire ad aggravare un quadro già complicato dal duplice effetto determinato dall'incremento dei casi di influenza stagionale e dal riemergere della diffusione del Covid. A confermare il trend è il direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza dell'azienda ospedaliero universitaria di Catanzaro, Giuseppe Masciari, che ai microfoni di LaC ha spiegato come «da ottobre ad oggi sono aumentati sia gli episodi influenzali sia i casi di Covid».

«Non ci troviamo ancora nel massimo picco - ha aggiunto il primario - che ci aspettiamo tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio però in effetti i casi sono aumentati». Primo campanello d'allarme è il numero di accessi in pronto soccorso aumentati negli ultimi tre mesi, soprattutto per i casi riferibili a sintomi influenzali e ad infezioni da Covid: «Negli ultimi mesi abbiamo visto casi più gravi per quanto riguarda le infezioni da Covid. Mentre prima registravamo l'ingresso di pazienti che stavano relativamente bene, soprattutto persone affette da altre patologie cliniche ma positive, adesso cominciamo a rivedere le polmoniti» ha chiarito ancora il medico.

Da ottobre a dicembre quasi raddoppiati gli accessi in pronto soccorso per casi di Covid, ma in generale a Catanzaro rispetto allo scorso anno si è registrato un considerevole aumento di ingressi, quasi 5mila in più ma con meno medici in servizio. Nel 2022 il numero di accessi in pronto soccorso erano stati 46.507 mentre in questo anno, non ancora concluso, se ne sono avuti 50.544.

Una circostanza che si riflette negativamente sull'intera organizzazione ospedaliera, già normalmente in affanno per la gestione ordinaria dei ricoveri. In questi giorni le difficoltà sono in aumento per la sistemazione dei pazienti nei reparti: «Questa è la prima causa delle file in pronto soccorso. Abbiamo difficoltà nella sistemazione dei pazienti che purtroppo devono aspettare perché si liberi il posto». Già la prossima settimana, tuttavia, dovrebbero essere completati i lavori di ampliamento dell'obi che passerà da 6 a 16 posti letto: «Avremo a disposizione dei locali più ampi - spiega il primario - e nuovi posti letto oltre alle due stanze di biocontenimento per l'isolamento di pazienti infetti».