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Sciolto per infiltrazioni mafiose il Consiglio comunale di Limbadi. È quanto deciso dal Consiglio dei ministri che ha così accolto la proposta avanzata dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, che ha fatto propria la relazione del prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, a sua volta sintesi del lavoro della Commissione di accesso agli atti insediata il 4 agosto scorso.
A “casa”, dunque, l’amministrazione guidata dal sindaco Pino Morello. Già da tempo un rapporto dei carabinieri aveva messo in evidenza i rapporti di frequentazione ed altro di alcuni candidati con ambienti “contro-indicati”, mentre un attuale assessore comunale era già emersa negli atti dell’inchiesta “Black money-Purgatorio” del Ros di Catanzaro per aver frequentato la casa del boss della 'ndrangheta Pantaleone Mancuso (alias “Vetrinetta”,deceduto nel 2015) e per altri legami di vicinanza con la famiglia dello stesso boss.
Sciolto anche il comune di Platì, commissariato nel mese di febbraio. Il provvedimento era stato adottato dalla Prefettura di Reggio Calabria a seguito delle dimissioni di quattro consiglieri di maggioranza per motivi personali, che avevano determinato il venir meno del numero minimo di componenti per l'attività amministrativa. Si era conclusa così l'esperienza amministrativa di Rosario Sergi, eletto sindaco nel 2016 a capo della lista civica “Liberi di ricominciare”, eletto con oltre il 60% dei consensi.