È stata un'interessante occasione di confronto sugli strumenti utili per la tutela delle aziende dai fenomeni criminali l'incontro organizzato all'università Magna Graecia di Catanzaro anche alla luce delle continue minacce provenienti dalle organizzazioni mafiose in conseguenza dell'emergenza Covid e delle ricadute sul sistema economico. «Si tratta di strumenti che cercano di conciliare le esigenze di conservazione delle realtà produttive, dei livelli occupazionali con quelle di eliminazione dal circuito delle accumulazioni di ricchezza delle imprese che sono funzionali agli interessi della criminalità organizzata» ha spiegato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla che ha inoltre portato i saluti del procuratore Nicola Gratteri, tra gli ospiti attesi ma assente per altri impegni istituzionali.

Prevenzione e bonifica della infiltrazione mafiosa nelle imprese: amministrazione e controllo giudiziario ex articolo 34 e 34 bis del codice antimafia, questo il titolo della giornata che rientra in un più ampio progetto itinerante volto alla diffusione della cultura della legalità durante la quale è stato messo in risalto anche il lavoro svolto dal distretto di Catanzaro e dalla prefettura del capoluogo. «Il distretto di Catanzaro è estremamente vitale – ha affermato Abigail Mellace, consigliere della Corte d'Appello, sezione penale di Catanzaro -. Si sta facendo tantissimo nella lotta alla mafia e soprattutto nelle sue manifestazioni meno eclatanti ma più subdole perchè purtroppo la contaminazione del tessuto economico sociale è una realtà drammatica del nostro territorio. Rispetto al passato in cui c'era un solo tipo di intervento che era quello più radicale del sequestro e confisca, oggi invece ci sono diverse risposte prevenzionali a seconda dei diversi livelli di contagio mafioso perchè si parla di infiltrazione mafiosa ma in realtà l'infilitrazione mafiosa è un fenomeno estremamente variegato che prevede diverse forme di manifestazione e la risposta dello Stato deve essere proporzionata e adeguata.».

«Come Prefettura e grazie anche al supporto delle forze dell'ordine possiamo contare su degli accertamenti particolarmente approfonditi -ha poi detto il prefetto Maria Teresa Cucinotta -. Non si fanno mai delle interdittive a cuor leggero perchè si incide chiaramente e pesantemente sul tessuto economico di una società».