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Infarto fulminante. Questa la causa della morte improvvisa di Giovanni Aiello, alias "Faccia di mostro", 71 anni, indicato da numerosi collaboratori di giustizia come killer di Stato e che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella stagione delle stragi di mafia. Poliziotto in servizio per molto tempo alla Squadra mobile di Palermo, Aiello, stando alle accuse mosse nei suoi confronti, stato l'esecutore materiale di diversi "delitti di Stato". L'uomo è morto a bordo della sua imbarcazione, mentre si trovava a pescare a Montepaone Lido, piccola località in provincia di Catanzaro, dove risiedeva. Secondo quanto si apprende l'uomo avrebbe avuto un malore che non gli ha lasciato scampo.
Di recente, Aiello aveva subito una perquisizione da parte della Dda di Reggio Calabria che da tempo indaga sulla stagione delle stragi. L'ex poliziotto era anche finito sul registro degli indagati con l'accusa di aver indotto a mentire l'ex capitano del Noe, Saverio Spadaro Tracuzzi, incriminato e condannato per le sue relazioni con la cosca Lo Giudice. Ed è proprio Nino Lo Giudice, il controverso pentito di 'ndrangheta, ad aver parlato più volte di "faccia di mostro" ed averlo indicato come soggetto altamente pericoloso. Di recente, con l'inchiesta "Ndrangheta stragista" (che ha svelato i presunti mandanti del duplice omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo), era emerso come la fuga di Lo Giudice dalla località protetta fosse dovuta proprio alla paura per dover tirare in ballo "faccia di mostro" e tutto ciò che ruotava attorno a lui.
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Giovanni Aiello, dunque, scompare in una calda mattinata d'agosto portandosi via una quantità indefinita di misteri di Stato. È proprio per questo che le cause della sua morte dovranno essere accertate con particolare dovizia. Aiello apparteneva a quel mondo dove tutto è diverso da ciò che appare. Anche le morti. Non dovranno sussistere dubbi sulle ragioni che gli hanno tolto la vita.
Consolato Minniti