L’Indice della criminalità, ovvero il numero di denunce nel 2023 ogni centomila abitanti, vede prima tra le province calabresi Catanzaro, che occupa il 41° posto a livello nazionale. Il report dei Comuni capoluogo è del Sole 24 Ore su dati del ministero dell’Interno.

Cosenza è al 91esimo posto: nel 2023 ci sono state 17158 denunce, di cui appena il 16% di incidenza del capoluogo bruzio. Si tratta tuttavia non solo del dato calabrese più basso, ma anche di uno dei più bassi d'Italia considerando l'indice di 2560.3

In provincia di Reggio Calabria (80esimo posto) sono state sporte 14322 denunce con un indice di 2780,7 e con un'incidenza del comune metropolitano del 45%. In posizione numero 76 c'è la provincia di Crotone dove sono stati denunciati 4636 reati per un indice di 2865,5 e un'incidenza del capoluogo del 42%. La provincia di Vibo Valentia è 61esima in questa speciale graduatoria a margine di 4572 denunce, di un indice di 3036,6 e di un'incidenza del 29%. Tra le calabresi, il posto più alto della classifica lo occupa Catanzaro che è 41° con 1150 denunce, un indice di 3390,7 e un'incidenza del capoluogo di regione del 36%.

Indice di criminalità, quasi un terzo delle denunce nei comuni metropolitani

Le grandi metropoli turistiche Milano, Roma e Firenze si confermano anche quest’anno le peggiori nell’Indice della criminalità 2024 del Sole 24 Ore, la graduatoria su base provinciale che ogni anno permette di scoprire quali sono le province meno sicure. Anche la top 10 è popolata da grandi città e mete turistiche. A livello nazionale le denunce sono in aumento per la prima volta dal 2013, con una crescita del 3,8% rispetto al 2022, con particolare aumento dei reati violenti: omicidi, percosse, lesioni e rapine.

 In controtendenza rispetto ai grandi centri urbani, le province di OristanoPotenza e Treviso risultano essere le più sicure d’Italia, posizionandosi in fondo alla classifica. Qui le denunce sono decisamente inferiori, segno di un maggiore controllo del territorio o di un fenomeno diverso: una possibile omertà o l’assenza di un’efficace azione dello Stato.