Il commissario aveva inizialmente espresso dubbi sulla validità dell'accordo sottoscritto nel luglio 2020 dall'ex delegato del soggetto attuatore. La Cisl Fp ha minacciato di abbandonare il tavolo e di indire lo sciopero generale
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Ci si è spinti quasi fino alla rottura del tavolo di confronto con la struttura commissariale, avviato questa mattina dalle organizzazioni sindacali dopo la protesta inscenata sotto la sede della Regione. Toni accesi e il colpo dello sciopero dell'intero comparto sempre in canna, se alla fine non si fosse giunti ad una sintesi sull'erogazione delle indennità covid per il personale medico e infermieristico.
Bagarre
L'argomento continua, infatti, ad infiammare gli animi proprio perchè a distanza quasi di un anno nessun sanitario impegnato nella lotta alla pandemia ha finora ricevuto un solo euro di ristoro delle somme stanziate dal Governo con due successivi decreti per premiare il lavoro svolto in corsia. E il tavolo di confronto ha rischiato, infatti, di spaccarsi sul tema che ha portato sulle barricate i dipendenti delle aziende sanitarie e ospedaliere e i sindacati in testa.
Accordo nullo?
In particolare, la Cisl Fp ha minacciato di abbandonare il tavolo di confronto e di indire uno sciopero generale dopo che il commissario ad acta, Guido Longo, si era spinto fino a mettere in dubbio la validità dell'accordo formalizzato il 6 luglio del 2020 con le organizzazioni sindacali con il quale si indicavano i criteri di riparto dei fondi stanziati dal Governo. Inizialmente il commissario si era, infatti, detto non disponibile a dare seguito al documento firmato dall'ex delegato del soggetto attuatore, Antonio Belcastro, in quanto quest'ultimo non titolato a redigere e sottoscrivere alcun accordo.
Tavolo spaccato
Da qui la bagarre scoppiata con la sigla sindacale pronta a rompere anche l'asse confederale e che ha dapprima indotto il commissario a impegnarsi a rifirmare l'accordo di suo pugno senza apportarvi modifiche, poi a modificarne i termini fino a comprendere che l'accordo era incluso e citato nello stesso decreto che porta la sua firma (dca 34/2021) e che avrebbe dovuto trasferire le somme alle aziende sanitarie e ospedaliere per l'assegnazione ai sanitari. Circostanza mai avvenuta nei fatti. Infine, il commissario ha assicurato che l'assegnazione delle risorse avverrà ma solo al termine di una rendicontazione che la struttura commissariale ha chiesto - azienda per azienda - per verificare le reali attività svolte dai reparti e delle unità operative durante la pandemia, il numero dei sanitari impegnati, per quanto tempo e con quali mansioni.
Impegni
L'impegno è stato così cristallizzato nel verbale della riunione: «In merito alla vertenza "indennità Covid" il dirigente generale del dipartimento, a supporto della struttura commissariale, riferisce che è già persente un preciso riferimento all'accordo sottoscritto in materia in data 6 luglio 2020 negli atti regionali (dca 34 del 23 febbraio 2021 e il dgr 196 del 20 luglio 2020)». Una precisazione non secondaria sulla scorta dei dubbi avanzati in un primo tempo, il documento continua: «Sulla base di questi ultimi è stata attivata ed è tuttora in corso la verifica puntuale presso ogni azienda sull'effettivo utilizzo delle somme, attività già programmata e che presumibilmente sarà portata a termine entro il 10 luglio 2021 mediante confronto operativo con gli uffici contabili. Una volta rese disponibili le risultanze di rendicontazione di attività e contabili saranno date indicazioni alle aziende per l'erogazione delle somme stabilite dall'accordo».
In attesa del Tar
Insomma, la vertenza è tutt'altro che spianata giacchè oltre alla verifica contabile e delle attività, pende ancora un ricorso al Tar promosso dai sindacati Aaroi Emac, Anaao Assomed e Cimo che punta ad annullare proprio il decreto commissariale che ripartisce le somme al personale sanitario. Per quel che attiene le assunzioni si è convenuto, invece, sulla necessità si attivare tavoli tematici di concerto con i commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere per discutere del piano dei fabbisogni, del piano assunzionale e dell'indizione di nuovi concorsi considerata l'esiguità di personale attualmente in servizio nei presidi ospedalieri. Il tavolo è stato aggiornato alla prossima settimana.