Dopo un anno e mezzo di permanenza, il Dirigente della Squadra Mobile di Vibo Valentia, il Vice Questore Aggiunto Tito Cicero, è stato trasferito alla Questura di Catania, dove prenderà servizio domani 3 maggio.

 

Noto il suo impegno nelle indagini sull’omicidio della giovanissima Yara Gambirasio, culminate nell’arresto di Massimo Bossetti, al suo posto arriverà il Commissario Capo Giorgio Grasso, 33 anni, laureato in Giurisprudenza, Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Bergamo, dove in passato ha ricoperto anche l’incarico di Dirigente delle Volanti e della Digos.

 

Il periodo di permanenza del dirigente Cicero alla guida della Mobile è stato contraddistinto dal compimento di significative operazioni di polizia giudiziaria. Sotto la sua guida, la Squadra Mobile ha infatti duramente colpito il clan Mancuso di Limbadi e le consorterie satelliti degli Accorinti, La Rosa e Il Grande, attive nei comuni della “Costa degli dei”, con l’operazione nota come “Costa Pulita” che nell’aprile 2016 ha portato dietro le sbarre ventidue persone per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e altri gravi delitti. Anche il clan dei “Piscopisani”, contrapposto ai Mancuso, è stato colpito nel gennaio di quest’anno, con l’arresto per estorsione e lesioni aggravate dalle modalità mafiose dei sodali Rosario Mantino e Rosario Tavella.

 

L’impegno sul territorio ha poi condotto all’arresto di latitanti di primissimo piano tra i quali, nel gennaio del 2016, l’affiliato ai Santaiti di Seminara (RC) Antonio Cilona, condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e omicidio, sorpreso in un resort di Parghelia. Non meno importante l’arresto di Francesco Giuseppe Bonavita, resosi latitante per sfuggire ad ordinanza cautelare per associazione mafiosa e altro scaturita dall’operazione Costa Pulita e rintracciato a Praga il 14 luglio scorso dagli uomini di Cicero. Il 21 dello stesso mese a Monterosso è stato scovato e arrestato in un casolare di Monterosso Giuseppe Alvaro, anch’egli gravemente indiziato del delitto associativo mafioso, esponente di primissimo piano dell’omonima cosca di Sinopoli (RC).


Innumerevoli le operazioni antidroga, che hanno portato al sequestro di grandi quantitativi di stupefacente e alla distruzione di estese piantagioni di canapa indiana in tutta la provincia.

 

Quattordici gli scafisti sottoposti a fermo di indiziato di delitto in occasione di 8 diversi sbarchi di profughi avvenuti presso il porto di Vibo Marina tra il mese di luglio 2016 ed il febbraio di quest’anno.
Importante anche l’operazione “Settimo Cerchio”, scattata sulla scorta di un’indagine per omicidio, che nello scorso novembre ha portato a sgominare un giro di prostituzione minorile in cui è finito anche un parroco.