Sarebbe dovuto essere un venerdì sera di festa per Luana Ballini, Natascha Baldacci, Nico Dolfi e Gabriele Marghi che con molta probabilità erano diretti in Toscana per andare in discoteca, ma sulla strada hanno incontrato la morte. I quattro giovani, tre 22enni e una 17enne, hanno perso la vita a seguito di un incidente verificatosi in località Altomare a San Giustino Umbro.

C'è l'ipotesi che possa essere stata la strada bagnata la causa dell'impatto. Per ricostruire quanto successo sono al lavoro i carabinieri della compagnia di Città di Castello coordinati dalla Procura di Perugia. L'incidente è avvenuto lungo un tratto di strada rettilineo. L'auto, una Fiat Punto, è prima finita in una cunetta e quindi contro il muro di contenimento di un ponte. I giovani sono tutti morti sul colpo all'interno dell'abitacolo.

Nel dicembre del 1999 altri quattro giovani morirono in seguito a un incidente stradale avvenuto a pochi metri di distanza. Una lapide si trova nel luogo in cui 23 anni fa un'utilitaria finì contro un albero, causando il decesso di un ventenne e tre diciottenni. Un quinto ragazzo di 18 anni riuscì invece a salvarsi. L'incidente avvenne a circa 200-300 metri dal punto in cui la scorsa notte la vettura dei quattro ragazzi è finita contro il muro di contenimento del ponte.

La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei ha espresso «il più profondo cordoglio a nome dell'amministrazione e dell'intera comunità regionale per la morte dei quattro ragazzi avvenuta questa notte nell'Alto Tevere. Ci stringiamo intorno alle famiglie colpite da questo avvenimento drammatico, a loro vanno le condoglianze e il sincero affetto di tutti gli umbri». 

«L'ennesima tragedia di stanotte in Umbria, dove sono morte quattro persone, ci pone il problema delle morti sulle strade che va affrontato». Lo afferma il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi. «Non sappiamo la dinamica di questo incidente - prosegue - ma sì tratta ancora una volta dì giovani e questo fa ancora più male. Dobbiamo elevare le sanzioni preventive e cioè i provvedimenti contro la guida veloce o la guida sotto effetto di sostanze anche, se è il caso, con misure coercitive come avviene negli Stati Uniti. Meglio avere un figlio in prigione e senza patente per cinque anni piuttosto che vederlo morto. La polizia stradale compie un lavoro straordinario rispetto al quale dobbiamo fornire ulteriori strumenti di prevenzione, perché il dolore per queste morti è veramente forte».