La tragedia che ha provocato la morte di due persone ha «profondamente colpito» monsignor Savino: «Non smettete di cercare i vostri cari, nel vento della speranza e nel suono delle preghiere»
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Ha scritto ai parenti delle vittime dell'incidente aereo che si è registrato ieri in contrada Murate, nel comune di Cassano all'Jonio. Il vescovo della diocesi, monsignor Francesco Savino, ha scelto di affidare ai familiari di Tonino Greppi, 68 anni, e Roberto Savio, 66 anni, un messaggio consapevole della «fatica» che si fa «ad accettare alcune improvvise tragedie, che ci colgono impreparati e ci lasciano attoniti, perché deviano il corso di una normalità che difendiamo con affanno e, a volte, poca fantasia».
Lo schianto ed il rogo dell'ultraleggero che ha visto morire carbonizzati i due piloti esperti di Vercelli, giunti a Sibari domenica scorsa per alcuni giorni di vacanza presso alcuni amici di Corigliano Rossano, lo ha «profondamente addolorato» - ha scritto il presule della chiesa cassanese - «perché, come ha detto Papa Francesco, se abbiamo trovato il senso della vita in Gesù, non si può essere indifferenti davanti al dolore». Ma da cristiano il Monsignor Savino è consapevole e lo ricorda a tutti che «nel dramma della perdita, non tutto è finito» ma «l’amore dato e ricevuto resiste e concima anche la vita eterna. Solo la fede nella prospettiva di Dio, per cui il nostro pellegrinaggio è vita piena, è vita che va dalla morte alla vita stessa, ci può restituire, come scriveva Eugenio Montale, l’odore della Resurrezione».
È questo in sintesi il messaggio che voluto condividere con i familiari delle due vittime esortandoli a «non smettere di cercare i loro cari, nel vento della speranza, nel suono delle preghiere, nella luce della Verità di Dio perché la vita può non essere più forte della morte ma, l’amore, è più forte di tutto. Siate, in vita, ricercatori di Resurrezione - ha concluso - cercatela nell’amore che elargite, in quello che non ricevete, in quello che non ritorna ed in quello che torna inondando ogni pensiero. Solo così, attraverso questa ricerca costante dell’Eterno in Dio, riuscirete a morire mai».
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