Il taurianovese è rimasto coinvolto nella maxioperazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria contro un presunto cartello di imprese che controllavano i lavori pubblici a Gioia Tauro per conto del clan Piromalli
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Giovanni Sposato è stato mandato ai domiciliari dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria. Il taurianovese è rimasto coinvolto nella maxioperazione denominata Waterfront, inchiesta della procura antimafia dello Stretto contro un presunto cartello di imprese controllavano i lavori pubblici a Gioia Tauro e legato al clan Piromalli.
Il gip ha accolto la richiesta di alleggerimento della misura cautelare avanzata dai legali dell'imprenditore edile di Taurianova, gli avvocati Guido Contestabile e Giovanni Piccolo. La richiesta di concessione degli arresti domiciliari si basava sull'incompatibilità al regime carcerario dell'indagato per questioni di salute. Condizioni che avevano già permesso a Giovanni Sposato di lasciare il carcere in relazione al suo coinvolgimento in un'altra operazione della Dda di Reggio Calabria, terramara-Closed, contro le cosche di taurianova.
L’operazione “Waterfront”, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, rappresenta l’epilogo delle investigazioni condotte dal Gruppo investigazione criminalità organizzata, Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, volte a contrastare i profili imprenditoriali della cosca di ‘ndrangheta Piromalli di Gioia Tauro.