Quattro annullamenti e due posizioni stralciate. Servirà un nuovo processo d’appello per definire le condanne definitive di Aurora Spanò, Giulio Bellocco (difesi dagli avvocati Pasquale Galati e Guido Contestabile) e altri due imputati finiti nell’inchiesta denominata “Tramonto”. Così ha deciso la Corte di Cassazione nella sentenza emessa nella serata di ieri.


Annullamento con rinvio anche per i fratelli Antonio e Gaetano Secolo (2 anni e sei mesi in appello) accusati di favoreggiamento nei confronti della Spanò e di Bellocco. Nel nuovo procedimento di secondo grado si deciderà se confermare la condanna o assolverli. Pena confermata, invece, per Maria Grazia Secolo a 1 anno di carcere.
La Cassazione non si è pronunciata sui due membri della polizia locale coinvolti nel processo, Giuseppe Stucci e Giuseppe Spanò.
I due erano stati condannati a 2 anni e mezzo di carcere, ma il procuratore generale aveva impugnato la sentenza chiedendo l'assoluzione. I legali dei due vigili urbani hanno aderito allo sciopero dei penalista e l'udienza davanti alla Cassazione è stata fissata per il 20 febbraio del prossimo anno.

L’inchiesta Tramonto nasce dalle dichiarazioni alla procura antimafia di Reggio Calabria da parte di Stefania Secolo. Da quelle dichiarazioni iniziarono le indagini che portarono alla maxioperazione “Tramonto”. La Secolo era amica di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia morta in circostanze misteriose ingerendo acido nell’agosto 2011, e a lei si era rivolta per intercedere con la Spanò e Bellocco i due, infatti, pretendevano di entrare in possesso di alcuni appartamenti a Rosarno di proprietà della famiglia Secolo. Maria Concetta Cacciola raccontò ai magistrati di quel prestito usurario di 600mila euro che la Spanò e Bellocco avevano fatto a uno dei fratelli di Stefania, a tassi che arrivano al 27%. Antonio Secolo, imprenditore edile con il fratello Gaetano nella provincia di Brescia, si era indebitato per 1 milione di euro. Non riuscendo a pagare, i Bellocco avrebbero preteso come parziale risarcimento di diventare proprietari della palazzina di famiglia, dove vivono Stefania e le sue sorelle con i mariti. I suoi fratelli negano e finiscono nei guai accusati di favoreggiamento rimanendo coinvolti nell'operazione Tramonto.
Francesco Altomonte

 

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