Manfredi Palmeri, eletto con la lista di Letizia Moratti ed esponente del centrodestra nell'assise civica del capoluogo, è accusato di corruzione per i suoi rapporti con un imprenditore interessato a garantirsi la gestione dei posteggi
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Tra gli indagati nell'inchiesta della Procura di Milano sulle curve ultrà c'è Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. È accusato di corruzione tra privati in una tranche per i suoi rapporti con un imprenditore interessato, si legge nell'ordinanza del gip, a «garantirsi l'aggiudicazione dell'appalto» per i parcheggi dello stadio di San Siro. «Adesso io a Manfred comunque gli ho comprato già il quadro eh!! sono 10.000 di quadro!!», diceva Gherardo Zaccagni, "gestore" di parcheggi e finito ai domiciliari per altre imputazioni.
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I principali indagati appartenenti alla Curva dell'Inter arrestati nell'operazione di oggi di Polizia e GdF sono accusati di aver dato vita a un'associazione, aggravata dal metodo mafioso, finalizzata a «commettere una pluralità indeterminata di reati di lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione, intestazione fittizia». Estorsioni anche ai danni «dei gestori del catering all'interno dello Stadio di San Siro, dove la corresponsione della somma estorta è avvenuta attraverso l'emissione di fatture false» e ai danni «di gruppi organizzati del tifo interista al fine di obbligarli ad acquistare tagliandi di ingresso allo stadio a prezzi maggiorati».
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Gli indagati, inoltre, stando alle indagini, «contribuivano al pagamento delle spese legali per i componenti della Curva Nord indagati per fatti violenti commessi in occasione delle partite o sottoposti a Daspo». L'aggravante quindi è di aver commesso i fatti «anche al fine di favorire l'associazione mafiosa dei Bellocco, a cui Bellocco Antonio, arrivato a Milano grazie a Ferdico, che gli procurava alloggio e occupazione lavorativa fittizia, riversava parte dei guadagni derivanti dalle attività illecite, anche ai fini del mantenimento in carcere dei detenuti».