La procura di Cosenza ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini nei confronti dei soggetti coinvolti nell’inchiesta sui cosiddetti appalti spezzatino di Palazzo dei Bruzi. Per diversi mesi la guardia di finanza ha passato al setaccio oltre cinquemila delibere dirigenziali concentrandosi in maniera particolare sui lavori assegnati con il sistema del cottimo fiduciario dal Comune di Cosenza ad un numero ristretto di imprese, senza rispettare i principi di rotazione e di trasparenza.

Assegnati affidamenti sottosoglia per due milioni di euro

Con questo artifizio sarebbero stati concessi appalti per un importo superiore ai due milioni di euro, opportunamente suddivisi e sezionati in maniera tale da mantenerli sotto la soglia dei 40 mila euro, oltre la quale non è possibile utilizzare lo strumento dell’affidamento diretto ma bisogna ricorrere al bando di gara. L’indagine è coordinata dal procuratore Mario Spagnuolo e dall’aggiunto Marisa Manzini. Il 2 novembre scorso i due magistrati avevano emesso una serie di provvedimenti cautelari nei confronti di alcuni dirigenti comunali e dei titolari delle imprese che sarebbero state favorite. Si tratta di Arturo Bartucci, Francesco Amendola, Antonio Amato, Carlo Pecoraro, Antonio Scarpelli, Giuseppe Carolei, Vincenzo Rubino, Francesco Rubino, Ferruccio Stumpo, Francesca Filice, Michele Fernandez, Antonio Francesco Covello, Renato Cerzosimo, Pasquale Perri, Ivan Mandarino, Pietro Mazzuca, Giuseppe Sasso e Fausto Damiano Pastore. Tutti gli indagati protestano la loro innocenza. La notifica della chiusura indagini consentirà loro di presentare le memorie difensive prima di arrivare davanti al giudice che dovrà decidere sull’eventuale rinvio a processo.