«Ho sempre lavorato per il bene della città, come ho fatto per ogni lavoro ed opera pubblica che è stata realizzata durante il mio mandato di sindaco. Il fatto che abbia stimolato i tecnici e i progettisti a completare le opere per la città non rappresenta una circostanza eccezionale, ma un modus operandi abituale finalizzato a far sì che tutte le procedure fossero concluse nel migliore dei modi». Lo afferma il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto dopo aver appreso la notizia del suo rinvio a giudizio.

Il caso piazza Bilotti

«Anche nel caso di Piazza Bilotti - prosegue - ho semplicemente stimolato i tecnici a predisporre prima e nel migliore dei modi possibile tutti gli atti necessari per la consegna della piazza ai cittadini, ovviamente sempre nella massima sicurezza. Ogni mio comportamento posto in essere per accelerare le attività e la conclusione delle opere ha avuto come unico e solo obiettivo il bene della collettività. In questo caso, sinceramente, non capisco di cosa mi si accusi, ferma restando la mia piena fiducia nell'operato della magistratura. Chiarirò tutto nella fase dibattimentale del procedimento che è la sede nella quale si approfondirà il merito delle questioni. Ho la coscienza a posto, perché mai ho agito a discapito della sicurezza e della incolumità dei cittadini».

«Chiarirò ogni aspetto»

«Nella fase di approfondimento del merito – aggiunge - dovranno essere chiarite vicende che presentano una certa complessità e che sono state seguite da una diecina di tecnici, tra ingegneri, Rup, progettisti, direttori dei lavori e collaudatori. Sarebbe assurdo pensare che il loro agire potesse essere mosso solo dall'intento di compiacere il Sindaco. La cosa più importante e che mitiga e supera anche la mia amarezza per il fatto di aver dovuto subire denunce da una parte politica avversa è la consapevolezza di aver portato a compimento un'opera di rigenerazione urbana che ha trasformato uno slargo pieno di lamiere (le automobili) e dove l'inquinamento ambientale oltrepassava abbondantemente il livello di guardia, in uno spazio polivalente completamente rinnovato e del quale continueranno a beneficiare i cosentini e soprattutto le giovani generazioni. Questa consapevolezza mi ripaga anche del fatto di dover subire il rinvio a giudizio».

«È importante ora - conclude Occhiuto - che sia stato accertato che la Piazza è sicura nella quasi totalità, che ne è stato disposto il dissequestro e che si stanno completando le procedure burocratiche perché venga restituita alla fruizione dei cittadini. In ogni caso, sono fermamente convinto che, nella fase dibattimentale, riusciremo a chiarire ogni aspetto della vicenda».