Cinquantaquattro condanne, per complessivi 609 anni di carcere, e 24 assoluzioni. Sono questi i numeri della sentenza nel processo scaturito dall'operazione Stige con la quale, nel 2018, la Dda di Catanzaro ha svelato gli intrecci tra la cosca Marincola Farao di Cirò, la politica e l'economia del territorio cirotano.

Condannati anche ex amministratori

Il Tribunale di Crotone, presieduto dal giudice Massimo Forciniti, ha di fatto riconosciuto l'esistenza di queste infiltrazioni ed ha inflitto trenta anni di carcere per i due boss, Silvio e Giuseppe Faro ma ha anche dispensato condanne pesanti per i politici coinvolti: 13 anni per associazione mafiosa all'ex sindaco di Cirò Marina Nicodemo Parrilla, 8 anni per concorso esterno in associazione mafiosa all'ex sindaco di Strongoli Michele Laurenzano, 15 anni e 6 mesi per associazione mafiosa all'ex vicesindaco di Cirò Marina Giuseppe Berardi, 4 anni per intestazione fittizia di beni ai due ex consiglieri comunali di Crucoli, Tommaso Arena e Gabriele Cerchiara.

 

Pene importanti anche ai vertici delle varie famiglie di 'ndrangheta del cirotano: 14 anni e 3 mesi per Vincenzo Giglio, ritenuto il boss di Strongoli; 18 anni per Enrico Miglio, ritenuto il reggente della cosca Giglio in assenza del boss; 16 anni per Francesco Morrone, che per la Dda è al vertice della cosca citrotana. Sono 13 anni e 6 mesi di reclusione quelli inflitti a Giuseppe Farao e 14 gli anni di reclusione per Vincenzo Farao. Condannati per 416 bis anche Antonio Giorgio Bevilacqua (13 anni e 6 mesi), titolare di un'azienda di raccolta di rifiuti, mentre all'ex vigile urbano di Strongoli Francesco Capalbo sono stati inflitti 11 anni e 3 mesi sempre per associazione mafiosa. Per lo stesso reato condannati anche Fabrizio Anania (13 anni), Valentino Anania (12 anni), Vincenzo Barbieri (14 anni), Vittorio Bombardieri (13 anni), Francesco Bonesse (13 anni), Giuseppe Bruno (12 anni e 3 mesi), Mario Campiso (13 anni e 6 mesi). 
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