Mario Russo, ex sindaco di Scalea e principale indagato nell'inchiesta "Re Nudo" lascia il carcere dopo quasi cinque mesi di detenzione carceraria. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto le richieste dei legali - gli avvocati Vincenco Belvedere e Giuseppe Bruno -, precedentemente respinte, e gli hanno concesso gli arresti domiciliari, che il dirigente medico sconterà nella sua abitazione capitolina. Russo potrà raggiungere la destinazione con mezzi propri, previa comunicazione alle autorità preposte, che controlleranno ora di partenza e di arrivo.

Cinque mesi di carcere

Russo era finito in carcere dopo l'operazione Re Nudo del 19 dicembre scorso, nella quale risultano indagate 101 persone tra medici, infermieri e professionisti del Tirreno cosentino. Secondo il quadro accusatorio, Russo, insieme a numerosi complici, avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema collusiva nell'ambito della sanità, nonché nei procedimenti del rinnovo delle patenti di giuda e delle visite di accertamento dell'invalidità civile nella sede di Diamante. Secondo i magistrati, sussisterebbe ancora il pericolo di reiterazione del reato e pertanto non concedono la piena libertà, ma una misura certamente meno afflittiva del carcere, considerato che il luogo scelto dall'indagato per scontare i domiciliari è lontano dai luoghi abitualmente frequentati.