Vincenzo Bonaddio è stato condannato all'ergastolo. Assolti invece Luigi e Luciano Trovato e Alberto Giampà. Disposto risarcimento di 30mila euro nei confronti del Comune lametino
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Si è nuovamente pronunciata la Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro sui 14 imputati nel processo scaturito dall'inchiesta Perseo contro i clan Giampà, Notarianni e Torcasio di Lamezia Terme. La Corte di Cassazione aveva, infatti, pronunciato una sentenza di rinvio dopo che la Procura e alcune difese avevano appellato la prima sentenza di secondo grado.
La prima sezione della Corte d'Assise d'Appello ha emesso una nuova sentenza pronuciando 11 condanne e riconfermando 3 assoluzioni per Luigi e Luciano Trovato, e per Alberto Giampà (difesi dagli avvocati Antonio Larussa e Francesco Gambardella).
Le condanne
- Giuseppe Ammendola condannato a 20 anni di reclusione;
- Salvatore Ascone condannato a 5 anni e 4 mesi;
- Vincenzo Bonaddio condannato all’ergastolo;
- Emiliano Fozza: condannato a 6 anni e liberta vigilata per 2 anni;
- Antonio Fragale: condannato a 6 anni e 4 mesi e libertà vigilata per 1 anno;
- Antonio Muraca: condannato a 7 anni e libertà vigilata per 2 anni;
- Carmine Vincenzo Notarianni: condannato a 6 anni e libertà vigilata per 2 anni;
- Gino Strangis: condannato a 6 anni e libertà vigilata per 2 anni;
- Pino Strangis: condannato a 6 anni e libertà vigilata per 2 anni.
È stata ridetermina la pena, invece, nei confronti di
- Claudio Paola: a 2 anni
- Alessandro Villella: a 2 anni.
Sono stati inoltre condannati Emiliano Fozza, Antonio Muraca, Pino e Gino Strangis, Carmine Vincenzo Notarianni e Antonio Fragale al risarcimento dei danni in favore del Comune di Lamezia Terme, costituito parte civile, del valore di 30mila euro.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Pino Spinelli, Aldo Ferraro, Francesco Gambardella, Salvatore Staiano, Antonio Larussa, Carmine Curatolo, Lucio Canzoniere, Gianluca Careri.