La Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio per una nuova e diversa valutazione al Tribunale del Riesame di Catanzaro, l’ordinanza con cui lo stesso giudice del riesame aveva confermato il giudizio di gravità indiziaria nei confronti di Domenico Galati.

Indagato per il delitto di corruzione in concorso con Rodolfo Bova, Galati fu tratto agli arresti domiciliari nell’ambito della più vasta operazione istruita dalla Dda di Catanzaro e denominata “Olimpo”, poiché nel corso di alcune conversazioni intercettate erano emersi elementi ritenuti sintomatici di un patto corruttivo, che si sarebbe instaurato nel 2018, tra l’imprenditore ed il funzionario della Regione Calabria.

Da qui la misura cautelare applicata dal Gip distrettuale di Catanzaro, poi confermata in sede di riesame. Il ricorso proposto avverso l’ordinanza di riesame ha consentito l’instaurazione del ricorso in Cassazione che ha avuto come epilogo l’annullamento con rinvio. In sede di discussione davanti al Supremo Collegio, il Procuratore generale ha chiesto il rigetto del ricorso, mentre i difensori di Galati, Francesco Gambardella ed Antonio Galati, hanno discusso le ragioni poste a fondamento della richiesta di annullamento.