Sono stati scarcerati dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria Giuseppe Rocco Giovanni detto ” Pino” Rechichi classe 1958, Antonino Rechichi classe 85, Giovanni Rechichi classe 1985, Rosario Giovanni Rechichi classe 1961. Tutti e quattro erano finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Mala gestio” condotta dalla Guardia di finanza su coordinamento della Procura dello Stretto. L’indagine delle fiamme gialle avrebbe documentato il fallimento della Multiservizi Spa e della Gst srl. La Multiservizi era la società mista del Comune di Reggio Calabria che si occupava di fornire i servizi primari, ma le cui risorse secondo l’accusa sono state drenate dalla Gst per poi confluire nelle tasche degli indagati, alcuni dei quali ritenuti contigui alle principali cosche di ‘ndrangheta della città come i Condello. Il Collegio dei difensori, composto dai legali Antonino Curatola, Carlo Morace,  Pierpaolo Albanese e Pasquale Siclari, dinnanzi ai giudici del Riesame hanno contestato sia la gravità indiziaria che le esigenze cautelari; in particolare per quanto riguarda la gravità indiziaria, i legali hanno dimostrato come le condotte che vengono addebitate  nelle varie imputazioni non possono essere addebitati a nessuno dei Rechichi in quanto non rivestivano ruoli all’interno delle società e che in ogni caso il giudizio nel processo “Astrea” in particolare per i gemelli Antonino e Giovanni Rechichi dove sono stati assolti , aveva dimostrato la loro estraneità all’interno delle società. Sotto l’aspetto delle esigenze cautelari gli avvocati hanno evidenziato come gli stessi ormai vivono da tanti  anni distante da Reggio Calabria e soprattutto la vicenda cautelare precedente, ovvero quella che li ha visti coinvolti nell’inchiesta “Astrea” aveva interrotto qualsiasi legame con le società.