«Da qualche ora mi è stato notificato il decreto di archiviazione dell’indagine nei miei confronti nell’ambito dell’inchiesta Helios, nel quale viene ribadito la mia assoluta estraneità ad ogni tipo di accusa che mi veniva contestata. Nel particolare viene riportato, che il mio operato da sindaco non ha avuto alcun rapporto causale tra la strumentalizzazione dell’ufficio pubblico e l’induzione o le utilità perseguite». Lo afferma l’ex sindaco di Taurianova, nel Reggino, Fabio Scionti, dopo la notizia della richiesta di archiviazione della sua posizione richiesta dai pubblici ministeri della procura di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta Helios.

Le accuse

Scionti era accusato «quale sindaco del Comune di Taurianova – si legge nel capo di imputazione - abusando della suddetta qualità e dei pubblici poteri ad essa connessi e segnatamente minacciando, talvolta esplicitamente talvolta larvatamente, di assumere una serie di strumentali iniziative potenzialmente pregiudizievoli per la società privata A.V.R. s.p.a. e comunque esercitando indebite pressioni sui dirigenti di tale società, induceva l'amministratore delegato a dare o promettere indebitamente a lui o ad un terzo l'utilità consistente nell'assunzione» da due lavoratori «da lui stesso "raccomandati", presso la società A.V.R. s.p.a. o altra società del gruppo, cosi procurando ai suddetti l'immediata l'utilità consistita nel conseguire indebitamente altrettanti nuovi rapporti di lavoro retribuiti e a se stesso l'utilità di accrescere il proprio "peso politico" e aumentare il proprio "peso" elettorale».

«Come ho affermato in questa e in tante altre circostanze – afferma oggi Scionti - ho sempre avuto piena fiducia nella giustizia ma enorme è stata la mia gioia nel ricevere questa notizia anche e soprattutto per tutti coloro che mi sono sempre stati accanto e che non hanno mai dubitato di me e del mio operato, nonostante nel momento in cui l’operazione Helios ha avuto ribalta mediatica, in molti hanno avuto modo di trarre facili e qualunquistiche conclusioni sul mio operato da sindaco».

«Negli anni in cui sono stato impegnato nella qualità di amministratore ho sempre operato con zelo ed abnegazione - aggiunge l'ex primo cittadino - perché la mia cittadina fosse amministrata in modo serio e con lo stile del buon padre di famiglia. Il mio primo pensiero è stato sempre il bene dei cittadini e la crescita della mia comunità, con la fermezza dell’onestà che ha sempre contraddistinto la mia vita privata prima di quella pubblica e non ho mai perseguito fini personali. Ho avuto a cuore la crescita culturale della città e soprattutto, mi sono sempre preoccupato di garantire i servizi necessari a tutti i cittadini facendo sempre capire loro che fosse un loro diritto e non una mia concessione avere un diritto. Ho lavorato sempre contro ogni forma di mentalità clientelare e come uomo politico mi sono messo sempre al servizio di tutti per favorire la crescita della nostra città».

«Alcune vicissitudini hanno turbato non poco - sottolinea Scionti - anche la mia vita personali e in questo percorso di “straordinaria bellezza” non potrò mai dimenticare il boato sotto casa nel cuore della notte o le lettere minatorie scritte da personaggi che nulla hanno a che vedere con la politica per come la intende chi davvero vuole solo mettersi a servizio. Ancora oggi, nonostante tutto, purtroppo li si vede in giro a destreggiarsi in questo mondo, sporcandolo con la loro presenza».

«Amministrare un Comune in maniera trasparente - conclude - lavorare per la propria comunità e per il bene comune, non è un’attività straordinaria, è un dovere che bisogna esercitare con senso di responsabilità. Ciò è possibile grazie ad un’azione quotidiana e collettiva incentrata sul rispetto delle regole ed è proprio questo che ho fatto negli anni in cui mi sono impegnato come Sindaco: rispettare le regole, qualunque esse fossero».