«La giustizia giusta, quella fatta di magistrati che sono realmente terzi, ha vinto». Lo scrive in una nota Domenico Tallini, ex presidente del Consiglio regionale della Calabria travolto nel 2020 nell'inchiesta Farmabusiness istruita dalla Dda di Catanzaro con le pesanti accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso.

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Al termine della sentenza emessa in mattinata dalla Corte d'Appello che anche nel secondo grado di giudizio lo ha visto assolto da ogni accusa, il politico catanzarese afferma: «Non mi sento una vittima, non voglio parlare di persecuzione ma non posso non rilevare che ben 13 magistrati, ai vari livelli di giudizio, hanno sconfessato clamorosamente coloro che hanno sostenuto l’accusa contro di me, fondata sul nulla. Non cerco rivincite, non ho rancore verso chi ha voluto spezzare la mia vicenda politica ma spero solo che i magistrati riflettano sui loro errori, al pari di tutti coloro che svolgono una funzione pubblica nella società».           

Per Tallini «rimane il rammarico di non aver potuto dare continuità al lavoro politico avviato ad inizio di legislatura a favore dei calabresi, con ben quattro leggi ambientali da me proposte ed approvate dal consiglio e una legge di integrazione tra i due principali ospedali catanzaresi (Pugliese-Ciaccio e Policlinico Universitario) costruita con grande equilibrio politico e tenendo conto soprattutto delle grandi professionalità che si sono formate attraverso il servizio dell’emergenza-urgenza. Un ringraziamento doveroso a due grandi professionisti del foro di Catanzaro, avvocato Vincenzo Ioppoli e avvocato Carlo Petitto, che hanno creduto sempre nella mia innocenza» conclude Domenico Tallini.