È saltata la prima udienza, davanti al Gup di Palmi, nell'inchiesta sul presunto scandalo nella gestione del Centro per migranti di Varapodio. Sei indagati, tra cui il sindaco Orlando Fazzolari e 2 funzionari prefettizi, per i quali si allungano i tempi «dopo che - spiega l'avvocato polistenese Ettore Tigani - per un difetto di notifica il giudice ha aggiornato tutto al prossimo 12 marzo». L'inchiesta Cara Accoglienza, di cui si era saputo nell'agosto scorso, ipotizza una combutta delittuosa tesa a favorire il sindaco dal punto di vista politico e patrimoniale, e fu seguita da diverse polemiche quando l'amministratore - durante un comizio in piazza - contestò gli investigatori dei carabinieri e i giornalisti.

Il collegio difensivo, del quale fa parte anche il legale reggino Antonio Barrile, ha detto di aver preparato una folta documentazione «tesa a dimostrare l'estraneità del sindaco ai fatti contestati», ammettendo di essere rimasto spiazzato per il rinvio intervenuto. «Siamo infatti fiduciosi - prosegue Barrile - e il nostro assistito era pronto già oggi a farsi sentire, per la prima volta, visto che fin non è stato mai interrogato». Secondo le previsioni espresse da Tigani, e visto il numero degli indagati da sentire, potrebbero volerci anche altre 3 udienze per decidere se Fazzolari e gli altri debbano subire il processo oppure no, lasso di tempo che comunque il sindaco non vuole far passare senza un impegno anche politico.

«Sto ragionando sempre nell'ambito del centrodestra per una mia eventuale candidatura», ha risposto il sindaco che in agosto - quando era scoppiato il caso - era stato sospeso da Fratelli d'Italia, il partito che pohi mesi prima lo aveva candidato alle Regionali. «Non mi sento legato ad alcun partito - conclude - e sono pronto a ripropormi».