Non regge l’accusa della Procura di Catanzaro. Condannato solo l’ex direttore Furgiuele. Già prosciolti nel 2018 Oliverio, Trematerra, Iacucci e Arlia
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Assolto con formula ampia perché il fatto non sussiste. Questa la sentenza del Tribunale collegiale di Catanzaro nei confronti di Giuseppe Barilaro, 41 anni, sindaco di Acquaro, finito sotto processo per abuso d’ufficio. Condannato invece a 10 mesi Paolo Furgiuele, 61 anni, di Amantea, ex direttore generale di Calabria Verde, ente strumentale della Regione Calabria.
Già a dicembre del 2018 era stato assolto l’attuale presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, 66 anni, di Aiello Calabro, in qualità di “capostruttura del presidente” Oliverio, che aveva chiesto ed ottenuto di essere processato con il rito abbreviato. In udienza preliminare il 28 dicembre 2018 il gup aveva già dichiarato il non luogo a procedere, per l’allora presidente della giunta della Regione Calabria Mario Oliverio, per Michele Trematerra, 56 anni, di Acri, all’epoca dei fatti assessore regionale all’Agricoltura ed alla Forestazione con il centrodestra, e per Franca Arlia, 69 anni, di Paola, dirigente di Calabria Verde.
Erano tutti indagati per concorso in abuso d’ufficio in quanto quali “pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio” avrebbero violato una serie di leggi ed anche alcuni principi stabiliti dalla Costituzione per favorire illecitamente Giuseppe Barilaro, dipendente del Comune di Francica, oltre che sindaco di Acquaro.
Un’azione amministrativa non imparziale che avrebbe portato, ad avviso della Procura di Catanzaro, a procurare intenzionalmente il “comando” – e successivamente la proroga del “comando” – di Giuseppe Barilaro dal Comune di Francica, ove prestava servizio, a “Calabria Verde”, senza “alcuna previa ed effettiva valutazione delle specifiche competenze in relazione alle esigenze organizzative e funzionali dell’ente in house, come l’adeguatezza professionale del predetto Barilaro rispetto all’interesse dell’ente, ma ancor più gravemente – sottolineava la Procura – in assenza di qualsivoglia esigenza organizzativa e funzionale di Calabria Verde che giustificasse siffatto comando”.
Il tutto in base, secondo l’iniziale ipotesi accusatoria, a “meri rapporti personali e di comune cointeressenza politica, intrattenuti da Michele Trematerra e perpetuatisi per il tramite di Mario Oliverio e Franco Iacucci con Giuseppe Barilaro, già presidente del Consiglio provinciale di Vibo e sindaco di Acquaro”. Nulla di quanto ipotizzato dalla Procura ha però retto al vaglio dei giudici e il Tribunale ha oggi assolto con formula ampia il sindaco di Acquaro, Giuseppe Barilaro, difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Antonio Barilaro.
Furgiuele si sarebbe invece adoperato per chiedere al Comune di Francica il nulla-osta all’utilizzo di Giuseppe Barilaro in posizione di comando a Calabria Verde”. Per lui condanna a 10 mesi.
“L’assoluzione odierna nel procedimento giudiziario relativo ad un presunto abuso d’ufficio – dichiara Giuseppe Barilaro attraverso un comunicato stampa –per il mio trasferimento temporaneo dal Comune di Francica a Calabria Verde scrive la parola “FINE” su una vicenda che, pur nella mai venuta meno piena e incondizionata fiducia nella giustizia, mi è costata moltissimo in termini d’immagine e prospettive di impegno sul territorio. Grazie di cuore voglio dire agli avvocati, Giuseppe Di Renzo e Antonio Barilaro. Ho atteso in silenzio, con serietà e pazienza questo verdetto.
Oggi è un giorno importante. Oggi il collegio giudicante ha sancito la liceità dei fatti e dei comportamenti. Oggi è stata affermata la correttezza di un agire politico e amministrativo da sempre orientato su principi fondamentali di legalità, trasparenza e solidarietà. Oggi sale in cattedra la verità”.