Resta in carcere Antonella Accroglianò, la cosiddetta “Dama Nera”, responsabile del Coordinamento tecnico amministrativo di Anas finita in manette il 22 ottobre scorso perché ritenuta il capo di un'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Roma che, accogliendo le richieste della Procura, ha confermato il carcere anche per gli altri quattro dirigenti dell'azienda che gestisce strade e autostrade della penisola: Oreste De Grossi, Giovanni Parlato, Sergio Lagrotteria e Antonino Ferrante. Agli arresti domiciliari rimane l'imprenditore Giuliano Vidoni. Non avevano fatto ricorso al riesame, invece, altri quattro indagati finiti ai domiciliari, e cioè l'avvocato Eugenio Battaglia, gli imprenditori Concetto Bosco Lo Giudice e Domenico Costanzo e l'ex sottosegretario alle Infrastrutture Giuseppe Meduri. (AGI)