Antonio Praticò, sindaco del Comune di Praia a Mare, è stato sospeso dalle sue cariche pubbliche. Lo ha deciso il prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, che nei confronti del primo cittadino praiese ha applicato il decreto legislativo n° 235 del 31 dicembre 2012. Praticò, infatti, si trova detenuto in regime di arresti domiciliari dallo scorso 13 maggio, giorno in cui è scattata l'operazione "Amici in Comune" che a vario titolo contesta alle persone coinvolte i reati dalla turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico. Il primo cittadino, in Comune sin dagli anni '80, è difeso dagli avvocati Agostino Mainente e Francesco Cristiani, entrambi del foro di Paola.

Gare e assunzioni truccate

Secondo gli inquirenti, all'interno del Comune della città dell'isola Dino nel periodo tra febbraio 2019 e febbraio 2021 si sarebbero manipolate 9 tra gare e assunzioni pubbliche. In totale gli indagati sono quattordici, undici dei quali attinti da misure cautelari. Agli arresti, oltre a Praticò, è finito anche un funzionario comunale, Giovanni Antonio Argirò, difeso dall'avvocato Norina Scorza, mentre per la dirigente Rosa Grisolia, assistita da Massimiliano Cataldo, è scattata la sospensione dai pubblici uffici per un anno.

Per altri otto, tutti professionisti e imprenditori, è scattato il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per dodici mesi. Tra questi, spicca il nome di Pasquale Lamboglia, ex sindaco di Tortora, attualmente consigliere di minoranza al Comune della città di Blanda. È difeso da Nicola Guerrera. Altre tre persone sono, invece, indagate a piede libero. Tra queste, c'è anche Pietro Praticò, figlio del sindaco sospeso.