Con sessanta rinvii a giudizio e un patteggiamento si è conclusa l'udienza preliminare per gli indagati  coinvolti nell'inchiesta  centodieci e lode dell'Università della Calabria tra cui figurano studenti, figli di dirigenti e funzionari dell'Ateneo, professionisti, funzionari pubblici, manager di aziende private , qualche che giornalista e  personale di segreteria accusati  a vario titolo di falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell'Ateneo. Il gup del Tribunale di Catanzaro Ilaria Tarantino dopo più di un'ora di camera di consiglio, accogliendo la richiesta del pm titolare delle indagini Antonio Bruno Tridico, li ha mandati tutti a processo, eccezion fatta per Francesco Cozzolino, che nell'aula bunker ha patteggiato la pena ad 1 anno e 4 mesi di reclusione. L'inchiesta "Centodieci e lode" è partita a seguito di una denuncia del preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unical, Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea non riconobbe come sua la firma apposta su uno degli statini inseriti nel fascicolo di uno studente. Le successive e complesse investigazioni, che hanno richiesto anche numerose consulenze grafologiche, avrebbero poi svelato un presunto collaudato sistema utilizzato per favorire l'iter accademico di alcuni studenti.  C'è chi era riuscito a dare dieci esami in un solo giorno, che chi si è fermato solo a sette e chi l'esame l'ha superato alla grande senza aver nemmeno visto il professore che gli ha dato 110 e lode. Ben 72 le lauree che, secondo le accuse, sarebbero state ottenute grazie a "falsi esami", e che quindi l'Unical decise di annullare. Erano 75, invece, gli iniziali indagati che, tra vari patteggiamenti, dopo l'avviso di conclusione indagini sono diventate 61: l'Ufficio di procura ha chiesto l'archiviazione per una decina di persone. Quando il procedimento approdò davanti al gup venne sollevata l'eccezione sulla competenza territoriale; il giudice per le udienze preliminari del capoluogo aveva ritenuto che spettasse al distretto giudiziario di Cosenza decidere nel merito, il pm Tridico, titolare delle indagini propose ricorso in Cassazione. La Suprema corte gli diede ragione, l'inchiesta sulla presunta falsificazione di esami avvenuta alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unical era di competenza del giudice di Catanzaro. Il processo per i sessanta imputati inizierà davanti al Tribunale collegiale di Cosenza il 14 luglio.

I nomi dei rinviati a giudizio

Lina Fortunata Candido, Angela Magarò, Maria Grazia Pitrelli, Valeria Di Bonis, Vincenzo Abate, Emilio Nigro, Santo Fuoco, Massimiliano Arena, Francesco Leone, Maria Rita Niccoli, Emanuele Loisi, Cristian Palmer, Giuseppe Crescente, Andrea Caruso, Maria Donnici, Valentina Magnone, Francesco Segreto, Maria Giorgia Vitale,Domenico Sorrentii, Fabrizio Trieste, Francesco Tarasi, Ida Pagnotta, Ivan Martino, Francesca Greco, Amedeo Greco, Federica Ismara Donato, Maria Grazia Arena, Alfredo Ammirato, Eleonora Condò, Ottorino Guglielmelli, Marika Guido, Emanuela Lentini, Franca Leonetti, Raffaella Satriani Lombardi, Enrica Mazziotti, Salvatore Perfetti, Giovanna Saraco, Antonio Scerbo 1983, Paola Zucco, Tommaso Costantino, Rocco Lucà, Anna Procopio, Andrea Talarico, ,Valeria Amisano, Giuseppe Mascaro, Maria Biamonte, Teresa Marino, Rosa Corea, Maria Giovanna Aloisio,  Giovanna Divina Butera, Giuseppe Iannicelli, Chiara Perri, Teresa Richetta, Antonio Scerbo, 1985, Umberto Gugliotti, Francesco Crudo, Dalila Barrile, Paola Volpe, Salvatore Giuseppe Nano, Daniele Gambarara.

 
Nel collegio difensivo tra gli altri compaiono i nomi di : Amedeo Bianco, Domenico Pasceri, Nunzio Raimondi,  Enzo Ioppoli, Aldo Cribari, Leonardo Iamundo, Salvatore Torchia, Silvio Bilotta, Gino Perrotta, Franz Caruso, Ernesto D'Ippolito, Luigi Gullo, Saverio Rotondò, Aldo Assisi,Pietro Funari, Mariateresa Guadente, Giovanni Vecchio, Giampiero Calabrese, Enzo De Caro.