FOTO E VIDEO | I vigili del fuoco non hanno rinvenuto inneschi. Sul caso indagano i carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano con il coordinamento della Procura. Diversi i lati oscuri, saranno fondamentali le immagini delle telecamere di sorveglianza. Laghi: «Si chiariscano le cause». Straface: «L'incidente non rallenterà l'iter»
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L’incendio propagatosi nel cantiere dell’ospedale della Sibaritide potrebbe assumere connotati diversi dal corto circuito ipotizzato.
Sul caso stanno indagando i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, sotto la guida del colonnello Marco Filippi e col coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari.
Da un primo sopralluogo, questo il dato che emerge dalla visita degli inquirenti nel polo tecnologico del costruendo ospedale – un’area a monte del cantiere distante alcune decine di metri dalla struttura principale ma confinate con la recinzione esterna – non emergerebbero, al momento, elementi che inducono al dolo.
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La velocità con cui si sono propagate le fiamme ed il materiale andato in fumo, non rifiuti plastici come si era ipotizzato ma di tipo elettrico, edile e di ferramenta che sarebbe servito per l’impiantistica dell’ospedale, potrebbero aprire ad altre piste.
Il danno non è stato calcolato e dalle prime e sommarie informazioni si tratterebbe di diverse decine di migliaia di euro.
Un altro elemento in fase di valutazione ed analisi è l’ora in cui l’incendio ha iniziato a propagarsi, intorno alle 11 di questa mattina quindi nel pieno delle attività lavorative e mentre il cantiere brulicava di operai. Tra questi nessuno è rimasto ferito.
Tutta l’area del cantiere è videosorvegliata e anche grazie al favore della luce del giorno, ogni fotogramma sarà analizzato dagli uomini del colonnello Filippi che stanno indagando sul caso.
Nel primo pomeriggio il lavoro nel cantiere è ripreso regolarmente ma l'area interessata dal rogo è stata interdetta.
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L’ospedale della Sibaritide
L’ospedale della Sibaritide è in fase avanzata di costruzione ed è stato superato il 70% dello stato di avanzamento dei lavori che riguardano la struttura. Con una dotazione di 377 posti letto ed un costo di circa 300 milioni complessivi sarà il primo ospedale realizzato in epoca post Covid in Italia e tra i più tecnologicamente avanzati d’Europa.
Il cronoprogramma stima la conclusione dei lavori iniziati il 4 novembre 2020 – dopo quattordici mesi di fermo causato da una variante progettuale che servita ad ammodernare un ospedale progettato nel 2013 alle normative del 2024 che ne ha raddoppiato i costi – ad ottobre 2026.
Laghi: «Si chiariscano le cause»
Sull'incendio, il consigliere regionale ferdinando Laghi ha espresso «preoccupazione sull'accaduto».
«Sono fortemente dispiaciuto e preoccupato per il vasto incendio scoppiato nel cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide. Dalle prime informazioni, parrebbe che si sia trattato di un rogo sorto per cause naturali: è quanto spero fortemente ma, anche in qualità di componente della Commissione Consiliare antimafia, ritengo sia necessario fare chiarezza sull'accaduto per escludere con certezza un eventuale dolo. Quanto accaduto rischia di prolungare i tempi di conclusione dei lavori di una importante struttura sanitaria. Sento, infine, la necessità di esprimere solidarietà a tutti i lavoratori la cui sicurezza spero e credo non sia stata in alcun modo minacciata».
Straface: «L'incidente non rallenterà l'iter»
«Ci auguriamo che l’incendio non abbia una matrice dolosa. In tal caso ci troveremmo di fronte ad un fatto di gravità assoluta perché qui si sta lavorando senza sosta per realizzare finalmente un presidio sanitario territoriale e regionale di elevata qualità». È quanto dichiara la consigliera comunale e regionale, presidente della commissione Sanità, Pasqualina Straface, recatasi sul posto, dove ha incontrato c Domenico Gerardo Petrone, project manager dell'impresa D'Agostino, concessionaria per il nuovo ospedale.
«Il cantiere era e resta in assoluta sicurezza con 120 unità impiegate, l’area di cantiere è subito ritornata a pieno regime. In ogni caso – aggiunge – nessuno potrà fermare la realizzazione di questa opera storica e strategica per migliorare la risposta sanitaria e la garanzia del fondamentale diritto alla salute. Si continua quindi – conclude la Straface – ad andare avanti verso l’obiettivo della realizzazione nei tempi stabiliti».