«Un nuovo attentato intimidatorio sul cantiere del Terzo megalotto della Strada statale 106. Ancora un segnale della preoccupante attenzione che la criminalità organizzata ha posto su quello che, senza tema di smentita, può essere considerato il cantiere più importante, sotto il punto di vista economico e sociale, aperto sul territorio della regione Calabria». Lo scrivono, in una nota unitaria, i segretari generali regionali Maria Elena Senese (FenealUil), Simone Celebre (Fillea Cgil) e Franco Ventarola (Filca Cisl).

«Davanti all'ennesima intimidazione patita dalla ditta che si sta occupando di realizzare l'ammodernamento del tracciato della Statale, fra Sibari e Roseto Capo Spulico - sostengono i vertici dei sindacati confederali di categoria - non possiamo che condannare il vile gesto e auspicare che le forze dell'ordine e la magistratura riescano, in tempi celeri, a individuare esecutori e mandanti dell'attacco criminale patito dall'impresa. Nella convinzione che azioni di questo genere portino con se non solo un danno economico immediato per l'azienda che li patisce ma, anche e soprattutto, un danno sociale. Non vorremmo, infatti, che queste azioni dolose e malavitose possano determinare il fatto che tante opere che ancora sono incompiute possano rimanere tali anche in futuro».