Il rogo, che ha distrutto due baracche, si sarebbe sviluppato in seguito ad un fuoco acceso per riscaldarsi dal freddo della notte. A perdere la vita un 18enne originario del Gambia
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Un migrante proveniente dal Gambia è morto la scorsa notte in un incendio divampato nella tendopoli di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro. Secondo una prima ricostruzione, il rogo, che ha distrutto due baracche, si sarebbe sviluppato in seguito ad un fuoco acceso da qualcuno tra i migranti per riscaldarsi dal freddo. La vittima, Jaiteh Suruwa, 18 anni domiciliato a Gioiosa Jonica, è morta carbonizzata. Probabilmente, secondo i soccorritori, l'uomo stava dormendo in una delle due baracche distrutte dal fuoco e non si è accorto delle fiamme che divampavano. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e guardia di finanza.
Questa mattina alle ore 10.30 il prefetto di Reggio Calabria ha convocato d'urgenza un comitato per l'ordine e sicurezza pubblica che si terrà nella sede municipale del comune di San Ferdinando al fine di esaminare la situazione determinatasi a causa di un incendio sviluppatosi nella nottata di ieri nella baraccopoli di san Ferdinando e l'evento tragico verificatosi.
La tendopoli di San Ferdinando non è nuova incendi e tragedie. Quasi due anni fa, il 27 gennaio 2018, un altro rogo (in quel caso doloso), distrusse centinaia di baracche causando la morte di una giovane 26enne originaria della Nigeria, Becky Moses. La ragazza era a San Ferdinando da pochi giorni e proveniva da Riace. Pochi mesi dopo per l'incendio fu arrestata una donna con l'accusa di esserne la mandante per vendicarsi di 25enne che sospettava avere una relazione col suo ex convivente. In quello stesso campo viveva Sacko Soumayla, 29enne maliano, ucciso a colpi di fucile lo scorso giugno a San Calogero.