L'azienda agricola "Le Conche" ha visto andare in fumo 350 ulivi e parte del vigneto: «Tutto distrutto grazie al cretino che ha appiccato il fuoco. Ma ripianteremo le piante perché siamo testardi, lavoratori e vogliamo bene alla Calabria»
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Il pomeriggio di ieri è stato un giorno nero per molti agricoltori e imprenditori agricoli del Cosentino, in particolare quelli dei territori comunali di Acri e Bisignano, che hanno visto anni di duro lavoro andare in fumo a causa di una serie di incendi che hanno colpito le loro terre. Tra coloro che hanno subito ingenti perdite c'è Flavio Sposato, uno dei titolari dell'azienda agricola "Le Conche" situata nella località Franci, nel comune di Bisignano.
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«Questo era il raccolto 2023. È andato distrutto grazie a quel cretino che ha appiccato il fuoco. Perché, chiunque tu sia - scrive Sposato su Facebook - , sappi che sei un emerito cretino che gode nel vedere la disgrazia degli altri».
Quelle di Sposato sono parole cariche di commozione, ma soprattutto, di rabbia, dettate da una moltitudine di danni provocati dall'incendio che ha letteralmente devastato l'intera zona. L'azienda "Le Conche" ha infatti visto andare in fumo circa 20 ettari di terreno. Nel rogo sono state distrutte circa 350 piante di ulivi e parte del vigneto.
«Sappi - scrive ancora Sposato - che questi ulivi erano bruciati 15 anni fa. Già allora, grazie a un cretino come te», noi però «li abbiamo ripiantati e li ripianteremo ancora una volta, perché noi facciamo parte di quei calabresi che vogliono il bene della Calabria». Siamo «testardi, lavoratori, e non ci arrenderemo mai. Nonostante gli imbecilli come te, gli amministratori ed i politici che non sanno o non vogliono affrontare i problemi!».