Si è svolto questa mattina all'interno dell'appartamento di via Caduti 16 marzo a Catanzaro un nuovo accertamento tecnico irripetibile disposto dalla Procura nell'ambito del fascicolo d'inchiesta aperto per omicidio e disastro colposo. Si continua ad indagare per comprendere la natura e l'origine del rogo che, nella notte tra il 21 e il 22 ottobre scorso, è scoppiato nell'appartamento della famiglia Corasoniti, causando la morte di tre giovani fratelli e il ferimento degli altri componenti del nucleo familiare.

Il nuovo consulente

La Procura di Catanzaro ha nominato un nuovo consulente per eseguire accertamenti sugli impianti elettrici; si tratta di Daniele Menniti, docente di ingegneria elettrica all'Unical. Presenti anche i nuclei investigativi dei carabinieri e dei vigili del fuoco, i dipendenti di Aterp, i tecnici dell'Enel e i legali delle due famiglie: Giovanni Fioresta per la famiglia Corasoniti e Francesco Gigliotti per la famiglia Mazzei. 

Gli accertamenti

«Oggi gli accertamenti si concentreranno sull'impianto elettrico e sulle varie potenziali cause dell'incendio» ha chiarito l'avvocato Francesco Gigliotti. «Anche su tutto ciò che potrebbe aver scatenato o acuito il propagarsi dell'incendio - ha aggiunto l'avvocato Giovanni Fioresta - e quindi su qualunque causa sia essa tecnica o eventualmente umana, derivante ad esempio da carenza di manutenzione. Questa mattina il perito farà il sopralluogo e poi nei prossimi quattro mesi redigerà una perizia. Domani ci sarà l'esame da parte dei Ris sui campioni prelevati nell'imminenza dell'incendio. Ovviamente - ha concluso il legale - noi lasciamo che lavorino con tranquillità perchè credo che questo sia l'attegiamento giusto, anche per consentire alla famiglia di poter superare questo momento, già abbastanza pesante. La famiglia sta cercando di riprendersi e sperano che gli altri componenti della famiglia che ancora lottano tra la vita e la morte si rimettano presto».

La famiglia

Al sopralluogo era presente anche Vitaliano Corasoniti, assieme ai genitori e al figlio di 16 anni. Entrambi, scampati al rogo, sono stati dimessi nei giorni scorsi dall'ospedale Pugliese di Catanzaro. Restano ancora ricoverate e in gravi condizioni la madre, Rita Mazzei, e la figlia di 10 anni; si trovano rispettivamente al centro grandi ustionati di Bari e all'ospedale Santobono di Napoli. Entrambe hanno riportato ustioni su tutto il corpo e sono già state sottoposte a diversi interventi chirurgici.