«Ho visto la mamma affacciarsi al balcone per chiedere aiuto con la bimba in braccio e le fiamme alle spalle». È il racconto drammatico di una inquilina del palazzo di via Caduti via 16 marzo 1978, nel quale si è sviluppato l’incendio che ha portato alla morte di 3 giovani a Catanzaro.

La donna, ancora visibilmente sotto shock, vive al piano superiore a quello della famiglia Corasaniti. «Io non ho sentito niente – ha dichiarato - mi hanno citofonato i vigili del fuoco. Quando ho aperto la porta ho richiuso la porta perché c’era un denso fumo nero che mi veniva addosso. Visto che mio marito è cardiopatico ci siamo barricati dentro e siamo andati sul balcone. Lì abbiamo visto che era scoppiato l’incendio».

«Una scena straziante – spiega la donna - La mamma e la figlia sul balcone. Rita copriva sua figlia per non farla raggiungere dalle fiamme, mentre chiedeva aiuto, finché non sono arrivati i pompieri. Ho visto solo questo e poi sono rientrata in casa» dice tra le lacrime.

«Ho visto che le fiamme arrivavano addosso alla mamma e alla bambina – conclude la donna - poi sono arrivati i vigili e non ho visto più niente. È un dolore immenso per una mamma vedere i figli morire così».

Intanto, versano in gravi condizioni di salute la signora Rita Maffei, 41 anni, e la figlia minorenne di 10 anni. La donna è ricoverata al centro grandi ustionati di Bari, dove è stata trasferita con l’elisoccorso del 118 di Catanzaro questa notte dopo l’incendio. La bambina, invece si trova all’ospedale di Napoli, dove c’è un reparto pediatrico grandi ustionati.