E’ finito sotto processo Domenico Tallini all’epoca dei fatti assessore regionale al Personale e attuale consigliere regionale del gruppo misto. Il gup del Tribunale di Catanzaro Assunta Maiore oggi ha accolto la richiesta del pm Gerardo Dominijanni, titolare dell’inchiesta  sugli incarichi illegittimi , rinviando a giudizio il politico per una delle due ipotesi di abuso di ufficio contestatigli, ritenendo che gli elementi, le prove fornite dalla pubblica accusa meritino un approfondimento dibattimentale e dichiarando inoltre il non luogo a procedere per un capo di imputazione. Nel dettaglio, secondo le tesi accusatorie, Tallini avrebbe proposto alla Giunta di adottare la delibera numero 466 del 2 novembre 2011, con la quale veniva disposto l’ulteriore prosecuzione, da uno a tre anni, degli incarichi di dirigente del settore Sviluppo risorse umane a favore di Valeria Fedele e di quello di dirigente del settore sistema informatico territoriale e cartografia regionale a Giorgio Margiotta procurando intenzionalmente alla prima un ingiusto vantaggio patrimoniale, quantificato in euro 172.241,40  e al secondo 174.312,21 euro. Fatto accaduto il 2 novembre 2011. Ed è proprio rispetto a questo capo di imputazione che il castello accusatorio non convince il giudice per le udienze preliminari, che si è pronunciato con una sentenza di non luogo a procedere. Mentre l’ex assessore al Personale è stato rinviato a giudizio per aver  omesso dolosamente di sottoporre alla Giunta la proposta di revoca della delibera illegittima formulata su preciso incarico della Giunta regionale stessa,  dal dipartimento Organizzazione e Personale della Regione Calabria in data 7 maggio 2012. Il processo a carico di Tallini difeso dagli avvocati Enzo Ioppoli e Francesco Scalzi avrà inizio il 23 luglio davanti al Tribunale collegiale di Catanzaro. E’ stato lo stesso assessore al Personale all’epoca dei fatti a informare gli organi di stampa di essere stato indagato (ndr aveva ricevuto un avviso a comparire in Procura, che vale come avviso di garanzia) diramando una nota il 16 aprile dell’anno scorso. «Ho ricevuto un’informazione di garanzia da parte della procura della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro – aveva dichiarato - in ordine ai reati ipotizzati di abuso d'ufficio in merito all’adozione di una delibera di Giunta regionale di trattenimento in servizio di due dirigenti regionali. Rispetto il lavoro dei magistrati  e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento in ordine alla mia condotta nella qualità di assessore al Personale sull'iter della pratica, convinto di aver sempre agito con correttezza e linearità nell'esclusivo interesse della Regione Calabria».


Gabriella Passariello