Ancora un militare morto dopo aver partecipato a missioni in territori bombardati da munizioni all'uranio impoverito: Daniele Nuzzi, 48 anni, di Soverato. Lo comunica l'Osservatorio militare, spiegando che si tratta della vittima numero 365. Nuzzi aveva prestato servizio nel primo Reggimento carabinieri paracadutisti del Tuscania.

 

«Dopo varie missioni in territori bombardati con l'uranio impoverito, rientra in Italia e si ammala. Ovviamente - sostiene Domenico Leggiero, dell'Osservatorio - gli viene negato tutto dall'amministrazione militare e solo dopo qualche anno, attraverso il legale dell'osservatorio, Angelo Fiore Tartaglia, ottiene il riconoscimento di vittime del dovere. Al momento aveva ancora in corso il procedimento giudiziario per il riconoscimento di un adeguato risarcimento. Ma la malattia c'è, e come tutti i soldati colpiti, la vita diventa un filo sottile al quale attaccarsi. Daniele si affida alle cure di un oncologo che dice di curare queste patologie con sistemi innovativi e particolari. Daniele dice di star bene e viene definito il paziente 'zero'. Daniele è morto ieri».


«Un altro decesso - prosegue Leggiero - si aggiunge alla lista sempre più lunga di militari morti per cancro al rientro dalle missioni e la necessità di arrivare ad una soluzione è affidata ad una proposta di legge sempre più osteggiata dall'apparato militare. Le famiglie ed i malati sono stanchi! Basta prendere in giro od illudere persone che soffrono, la questione uranio va affrontata e risolta la legge c'è e va approvata, perché non si va avanti?».

 

I funerali si terranno domattina nella chiesa Santa Maria Ausiliatrice di Soverato alle 10.30.