Ecco i numeri calabresi che emergono dalla XXII edizione di Ecosistema Scuola che analizza, con dati riferiti al 2021, 5.616 immobili scolastici di 94 capoluoghi di provincia
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In Calabria le strutture scolastiche non stanno bene. È quanto emerge dalla XXII edizione di Ecosistema Scuola che analizza, con dati riferiti al 2021, lo stato di 5.616 edifici scolastici di 94 capoluoghi di provincia - tra scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado - frequentati da una popolazione di oltre un milione di studenti.
I dati calabresi del rapporto, spiega Legambiente, sono incompleti a causa della mancata risposta ad alcune parti dei questionari e si riferiscono alle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia. La quasi totalità degli edifici scolastici calabresi delle province esaminate è di proprietà dell'Amministrazione (a Catanzaro 54 edifici su 56, a Cosenza 35 su 35 ed a Vibo Valentia 42 su 45).
«Nessuno degli edifici nelle province di Catanzaro e Cosenza - è scritto in una nota - è stato progettato in base alla normativa tecnica di costruzione antisismica; negli ultimi 5 anni sono stati realizzati solo alcuni interventi di adeguamento. Ancora, nessuno degli edifici scolastici calabresi è stato costruito secondo i principi della bioedilizia. La verifica di vulnerabilità sismica, così come le indagini diagnostiche sui solai, sono state eseguite solo su una parte degli edifici scolastici. In provincia di Catanzaro, l'unica ad avere fornito i relativi dati, solo 2 edifici scolastici sono in possesso del certificato di agibilità previsto dal Dpr n. 380/2001 e successive modifiche. Tutti gli edifici della provincia considerati sono dotati di certificato di collaudo statico e di certificato di prevenzione incendi».
Un dato positivo riguarda le barriere architettoniche: tutti gli edifici delle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo si sono dotati di accorgimenti per il superamento. Diversi edifici hanno goduto negli ultimi anni di interventi di manutenzione straordinaria. Solo una parte delle strutture scolastiche esaminate - prosegue Legambiente - sono servite da un servizio di scuolabus comunale, non esistono servizi di pedibus o percorsi sicuri casa-scuola né servizi di bicibus o contesti collocati in luoghi protetti come Ztl, isole pedonali, zone 30 (dove la velocità massima consentita è di 30 km/h) con l'eccezione della provincia di Cosenza. Inoltre solo una parte degli edifici scolastici sono dotati di biblioteche per ragazzi, di impianti sportivi e mense. In relazione all'efficientamento energetico, nessuno degli edifici scolastici della provincia di Catanzaro, l'unica ad avere forniti questi dati, è nelle prima 3 classi energetiche, 3 edifici sono in classe D e ben 53 sono in G l'ultima. In Calabria sono ancora poche le strutture che utilizzano fonti di energia rinnovabile come solare termico e fotovoltaico: 8 edifici in provincia di Catanzaro e 10 in provincia di Cosenza. Una storia calabrese molto positiva per la categoria "Efficienza energetica", è quella riguardante il Comune di San Nicola da Crissa, dove è nata ed è stata inaugurata in questi giorni la Comunità energetica rinnovabile e solidale "Critaro", composta dal Comune e 30 famiglie, che vede un sistema di accumulo e pannelli fotovoltaici sopra il tetto della Cittadella scolastica "Domenico Carnovale" (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) che distribuisce energia alle adiacenti case popolari.
«La Scuola in Calabria deve essere una delle priorità assolute perché è la chiave di volta della costruzione della società del futuro - afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria -. I dati del rapporto Ecosistema Scuola, seppure parziali, che riguardano la Calabria ci rivelano l'urgenza e l'importanza di migliorare le nostre strutture scolastiche ed i relativi servizi. La sicurezza, la riqualificazione e l'efficienza energetica degli edifici scolastici costituiscono necessità improrogabili che non possono continuare a tradursi in promesse non mantenute. La Calabria può e deve ripartire dalle storie positive realizzate sui territori dagli amministratori come da alcuni dirigenti scolastici e dai docenti più sensibili come ci raccontano i progetti di educazione ambientale, la raccolta differenziata effettuata nelle nostre Scuole e la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili sugli edifici scolastici. Come a San Nicola da Crissa, dove con la creazione di una Cers ( comunità energetica rinnovabile e solidale), una delle prime d'Italia, si è innescato un processo virtuoso di innovazione sociale che, oltre ai vantaggi economici, aumenta la consapevolezza delle giovani generazioni e di tutti i cittadini verso il rispetto dell'ambiente».