Secondo le indagini delle fiamme gialle Vincenzo Stranges avrebbe distratto l’intero patrimonio aziendale per arrecare pregiudizio ai creditori
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Il Tribunale di Lamezia Terme in composizione collegiale, presidente Luca Nania, a latere Rossella Prignani e Annalisa Martire, ha assolto l’imprenditore lametino Vincenzo Stranges, difeso dall’avvocato Aldo Ferrar, dal reato di bancarotta fraudolenta per distrazione. La contestazione è stata riqualificata da bancarotta fraudolenta documentale in bancarotta documentale semplice, dichiarandone l’estinzione per intervenuta prescrizione.
I fatti scaturiscono dal fallimento della società di Stranges, la Tecnoarredamenti, dichiarato dal Tribunale lametino nel marzo del 2010 e da cui presero le mosse una serie di serrate indagini della guardia di finanza che ipotizzò che l’imprenditore avesse distratto l’intero patrimonio aziendale, non essendo stato rinvenuto alcun bene all’epoca della dichiarazione di fallimento e che avesse distrutto le scritture contabili al solo fine di arrecare pregiudizio ai creditori.
All’udienza di oggi, dopo la chiusura dell’istruttoria dibattimentale, vi è stata la requisitoria del pubblico ministero Giuseppe Falcone, che ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per insufficienza di prove per un capo d’imputazione e la condanna per l’altro a quattro anni e sei mesi di reclusione, a cui è seguita la discussione del difensore dell’imputato, il legale Aldo Ferraro, che ne ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste per la bancarotta per distrazione, e la riqualificazione del reato di bancarotta fraudolenta documentale nella meno grave ipotesi di bancarotta documentale semplice, il cui termine di prescrizione doveva invece ritenersi già spirato alla data odierna.
All’esito della camera di consiglio, il Collegio ha quindi accolto integralmente le conclusioni del difensore, ed ha assolto Vincenzo Stranges da un reato e dichiarato la prescrizione per l’altro.