Dovrà rispondere dei reati di occupazione abusiva di area demaniale, violazione urbanistica e paesaggistica, e distruzione e deturpamento bellezze naturali in area vincolata
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Un impianto di calcestruzzo e lavaggio inerti è stato posto sotto sequestro dai militari della stazione carabinieri forestale a Scala Coeli in località “Iaretto” nell’alveo del Torrente Nicà.
Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo, unitamente alla stazione carabinieri di Scala Coeli, di vecchi impianti di lavaggio inerti oramai non più a norma lungo i fiumi e torrenti fluviali ma ugualmente utilizzati. L’impianto abusivo, non dotato di sistema per la raccolta delle acque industriali di lavorazione e di prima pioggia e delle relative vasche a tenuta del rifiuto da smaltire successivamente, è realizzato su una area demaniale.
Oltre all’impianto funzionante da tempo, è stata occupata una area demaniale per la coltivazione di un impianto di uliveto con piante di varie età e dimensioni per una superfice complessiva di oltre 13mila metri quadri.
All’interno del cantiere vi è anche un impianto di lavaggio inerti realizzato su una area comunale. Le attività, sono state estese anche all’esterno del cantiere recintato, su di una superfice di un ettaro dove si è accertato la presenza di reiterati prelievi di materiale. Si è pertanto proceduto al sequestro di una superficie complessiva di 28880 metri quadri tra demanio fluviale, impianto di ulivi, superfice demaniale del comune di Scala Coeli e area sfruttata all’interno del greto del fiume Nicà.
Il proprietario dell’impianto, un imprenditore di Cariati non era in possesso di nessuna autorizzazione e nessuna concessione per ciò che attiene a quanto accertato e dovrà rispondere dei reati di occupazione abusiva di area demaniale, violazione urbanistica e paesaggistica, e distruzione e deturpamento bellezze naturali in area vincolata.