VIDEO | Questa mattina i finanzieri della compagnia di Sibari hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari nell'ambito dell'operazione denominata Mayor
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Terremoto politico-giudiziario a Trebisacce. Il sindaco Franco Mundo cade nelle maglie della giustizia, finisce agli arresti domiciliari per fatti attribuibili a condotte commesse durante le elezioni regionali del 2020 in cui si candidò nella lista “Io resto in Calabria” risultando il primo dei non eletti. Ma a parere degli investigatori, nella fase in cui occorreva la sottoscrizione delle firme sarebbero stati compiuti degli illeciti penalmente perseguibili. L’operazione è stata battezzata Mayor.
Proprio questa mattina i finanzieri della Compagnia di Sibari, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari, Simone Falerno, su richiesta del Pm titolare delle indagini Luca Primicerio. Oltre al primo cittadini due dipendenti comunali (A.T. 55 anni, e M.C.48 anni), sono stati raggiunti da una misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio, rispettivamente di tre e sei mesi. 18 sono i nominativi iscritti nel registro degli indagati a cui, a vario titolo, le fiamme gialle di Sibari hanno notificato l’Informazione di Garanzia, per le ipotesi di reato di peculato, concussione, truffa a danno di Ente locale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e formazione e uso di schede e atti falsi disciplinati.
La gestione dell’autostazione di Trebisacce
Le indagini sono partite dali accertamenti espletati dalle Fiamme Gialle nell’ambito della procedura di gara in “Project Financing”, relativa all’aggiudicazione del contratto di concessione, di progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione di Trebisacce, in occasioni dei quali sono emersi indizi nei confronti di alcuni degli indagati, tra cui Mundo, risultato, al tempo candidato a consigliere regionale. Tutto ruota attorno alla raccolta delle sottoscrizioni necessarie per raggiungere il quorum indispensabile alla dichiarazione di presentazione della lista circoscrizionale di candidati “Io resto in Calabria”, Circoscrizione Elettorale Nord, a sostegno di Pippo Callipo Presidente della Regione Calabria. L’amministratore si sarebbe adoperato al fine di reperire un maggior numero possibile di sottoscrizioni nella circoscrizione elettorale di competenza, raccogliendo illecitamente, senza la presenza del pubblico ufficiale autenticante, oltre 200 sottoscrizioni di elettori (alcuni dei quali inconsapevoli) e impiegando, solo in un secondo momento, un dipendente dell’Ufficio elettorale del Comune al fine della fittizia autenticazione. Ciò ha consentito di raggiungere il quorum necessario per la presentazione della lista.
Le indagini avrebbero dimostrato come Mundo abbia individuato e ricercato soggetti compiacenti, coinvolti nelle indagini, al fine della sottoscrizione di dichiarazioni sostitutive di atto notorio, nelle quali i dichiaranti avrebbero attestato falsamente di aver assistito allo scrutinio delle schede, in alcune sezioni ricomprese nelle circoscrizioni dei comuni di Paola ed Amantea, rappresentandone la verificazione di irregolarità. Come se ciò non bastasse lo stesso sindaco adiva il Tar della Calabria al fine di ottenere un provvedimento che disponesse nuovamente il conteggio dei voti e la sua proclamazione a Consigliere Regionale. Ulteriori accertementi hanno riscontrato il dato secondo cui il sindaco utilizzasse in molteplici occasioni, l’autovettura del Comune, fuori dalle finalità istituzionali e impiegando illecitamente, quale autista, un dipendente dell’Ente (componente del suo staff), il quale, in assenza di permesso e senza timbrare l’uscita ed il rientro, ha indotto il Comune in errore circa la sua presenza sul luogo di lavoro, percependo indebitamente la retribuzione per ore di lavoro di fatto non effettuate.
Mundo avrebbe esercitato pressioni sul Consorzio di bonifica
Gli 007 hanno scavato circa l’ipotesi di una vicenda concussiva. L’amministratore, infatti, avrebbe tentato di favorire un privato che occupava abusivamente una porzione demaniale del torrente Pagliara di Trebisacce. Secono quanto emerge Mundo abusando della qualità di Sindaco e dei poteri connessi alla carica, avrebbe costretto il direttore dei lavori pubblici affidati dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino, relativi alla regimazione del Torrente e rinforzo degli argini, a deviare il tracciato dei lavori rispetto a quello previsto in progetto, minacciandolo, fra l’altro, che, se non lo avesse fatto, avrebbe bloccato con Ordinanza i lavori.
Sono in corso 26 provvedimenti di sequestro, relativi ad altrettanti lotti, da parte dei Carabinieri Forestale del NIPAAF, supportati dai militari delle Stazioni CC Forestali di Acri, Castrovillari, Corigliano, Rossano, Oriolo e San Sosti, al fine di debellare il fenomeno delle occupazioni abusive che insiste prepotentemente sui terreni demaniali del Torrente Pagliara.