Si scrive bicicletta si legge libertà per l'81enne polacco Janus River, che sta girando il mondo in sella alla sua mountainbike da circa 20 anni, gli ultimi tre alla scoperta dell'Italia. Un passato da impresario nel mondo del calcio e dello spettacolo che lo ha portato a lavorare in Italia nel 1987, precisamente a Roma, per circa 30 anni all'indomani dell'elezione al soglio pontificio di Papa Giovanni Paolo II. Prima ancora era fuggito dalla Polonia a causa dell'opprimente regime comunista e poi un periodo trascorso in Egitto fino a quella voglia irrefrenabile di avventura e l'idea di quel viaggio in bici attraverso 154 Paesi, fino a raggiungere in questi giorni la Calabria.

La tappa calabrese

«Mi ha accolto bene la Calabria. Ho già percorso 500 chilometri, me ne restano 400. E' una regione bellissima, specialmente la zona di Catanzaro. Poi proseguirò per Napoli, raggiungerò in nave il sud America, farò il giro della Cina e nel 2028, quanto avrò 91 anni, conto di terminare il mio viaggio a Pechino». Un'impresa singolare che Janus affronta con soli 3 euro in tasca, un sacco a pelo, senza nessun vincolo sentimentale e senza alcun tipo di paura. Negli anni il simpatico ciclista, che fino ad ora ha percorso circa  250 mila chilometri e consuma un solo pasto al giorno, è diventato un personaggio popolare tanto da ricevere ogni giorno ospitalità da parte dei comuni e delle associazioni che incontra. Tanta energia dunque nelle parole e nelle gambe di Janus, gli auguri per queste feste e poi di nuovo in sella verso il traguardo finale, la Cina.