«Con la trasparenza che contraddistingue l’organo di giustizia amministrativa regionale, già da giorni il Tribunale Amministrativo della Calabria ha pubblicato l’avviso pubblico di “indagini di mercato” per la ricerca di un immobile, in Catanzaro, da adibire a propria sede. La notizia, anche a fini di maggiore divulgazione, è stata ripresa da tutta stampa locale per cui nessuno potrà dire “non lo sapevo”». Così si legge in una nota firmata dal presidente della Camera Amministrativa Distrettuale, Alfredo Gualtieri, che interviene nel dibattitto della sede del Tar Calabria.

Una cittadella giudiziaria

L'ente nei giorni scorsi ha avviato una indagine di mercato per individuare una sede in centro storico in cui trasferire le attività. «È da anni che il TAR “cerca” casa al centro di Catanzaro, un primo tentativo nel 2018 non è andato a buon fine - scrive l'avvocato Gualtieri ripercorrendo il faticoso iter - così come sono anni che i Presidenti che si sono succeduti nel tempo hanno chiesto “aiuto” alle istituzioni locali in tale ricerca nell’intento – davvero encomiabile – di lasciare “concentrati” tutti gli uffici giudiziari del capoluogo di regione, dalla Corte d’Appello, alla Corte dei Conti, al Tribunale, in una sorta di “Cittadella Giudiziaria”, utile agli utenti ma anche alla città capoluogo che non può “rischiare”, dopo tanti “esodi fuori porta”, che il Tribunale Amministrativo Regionale venga “decentrato”».

Soluzioni concrete

«Occorre evitare, anche questa volta, che “si pianga sul latte versato” o che “si mettano le porte di ferro dopo che hanno rubato a Santa Chiara” (per dirla con il noto detto locale). Ed allora non è sufficiente che le autorità (sindaco e presidente della Provincia in testa) si limitino ad esternare la “vicinanza” e la “collaborazione a parole” all’organo giudiziale senza prospettare e proporre “soluzioni concrete”.

Scuola di magistratura

«Ricordo – per averlo vissuto personalmente da legale – che, quando si prospettò per Catanzaro di essere indicata quale sede della Scuola di Magistratura (poi sfumata) il sindaco dell’epoca (era Rosario Olivo) non esitò un solo attimo a manifestare la volontà, con delibera, di “cedere” un prestigioso stabile comunale (al centro, ma da tempo destinato ad uffici) e ricordo (a chi può intervenire) che in Città (al centro) insistono Caserme solo parzialmente utilizzate ed immobili, anche di privati, destinati a rendere sempre più vuoto il centro di Catanzaro».

Il tempo è breve

«Si impone, allora, che dalle “parole” si passi subito ai “fatti”: si rendano promotrici le Autorità, d’intesa con il Presidente del TAR ed i rappresentanti dell’Avvocatura, di iniziative comuni per “trovare casa” al Tribunale Amministrativo Regionale. Il tempo è breve, non lasciamo che diventi “tiranno”: si trovi una destinazione decorosa all’Organo giurisdizionale ricordando sempre che è “regionale” e che ha sede nel Capoluogo della Regione».