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Si chiama Carmine Guido l’uomo che sta incastrando le cosche di ‘ndrangheta della Locride trapiantante in Canada. Il suo nome compariva negli atti che, nel febbraio dello scorso anno, sono stati trasmessi dalla Polizia alla Dda dello Stretto. Questi atti riguardavano l’inchiesta "project-Ophenix", un’inchiesta che per la prima volta vede processati a Toront' due presunti narcotrafficanti legati alla 'ndrangheta, Cosmin (Chris) Dracea, 41 anni, e Giuseppe (detto Pino) Ursino, 64 anni, di Bradford. Ursino ha origini calabresi ed in particolare la sua famiglia è una delle principali 'ndrine di Gioiosa jonica, egemone nella Locride.
Quando l’Antimafia ha ottenuto questa documentazione l’ha riversata nel processo, svoltosi in abbreviato, scaturito dall’indagine “Acero-Krupi”. Il gup, nel luglio scorso, ha condannato 37 imputati comminando quasi 5 secoli di carcere. Alla sbarra c’erano le cosche della Jonica attive sia in Olanda che in Canada. L'operazione "Acero-Krupi" ha colpito la cosca Commisso-Macrì originaria di Siderno nonché Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica, e il traffico di sostanze stupefacenti riconducibile alla famiglia degli Aquino-Coluccio. Il blitz fu messo a segno dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Ros dell'Arma dei Carabinieri.
Fondamentali sono stati per l’accusa gli elementi investigativi raccolti da Carmine Guido, lo special agent che dopo aver firmato un accordo con la polizia canadese ha intercettato i due presunti narcos. Guido, che adesso vive sotto protezione e ha cambiato identità, ha testimoniato nel processo a carico di Ursino e Dracea. «Questa è la prima volta che la 'ndrangheta è stata presa di mira dai pubblici ministeri canadesi dal momento in cui il reato di partecipazione a un'organizzazione criminale è entrato in vigore nel 1997. È il primo del suo genere in Canada», ha dichiarato il procuratore federale senior Tom Andreopoulos in un'intervista.
Al Tribunale canadese, così come ai pm federali, Guido ha riferito di essere stato un tossicodipendente, un rapinatore, uno strozzino e di essere quasi diventato un sicario. Il tutto su ordine della ‘ndrangheta. Fino al 2012 quando ha deciso di cambiare vita per non essere ucciso, aveva accumulato troppi debiti di gioco. Non era affiliato formalmente, poteva essere fatto fuori senza troppi indugi. E per cambiare vita ha intercettato le cosche e ha dato tutto in mano alla polizia federale canadese. Non è un vero e proprio "pentito" poiché la normativa locale non prevede, al momento, questa figura, ma è un “agent” ossia una persona che sarebbe macchiata di reati gravi e che per non incorrere in sanzioni e procedimenti penali decide di collaborare con gli inquirenti. Una collaborazione specifica e su alcuni aspetti particolari che prevede anche l'uso di microspie e registrazioni varie. Il tutto sotto l'egida della magistratura e della polizia.
Angela Panzera